Vola il prezzo del petrolio dopo l’attacco aereo Usa all’aeroporto di Baghdad, ordinato dal Presidente Donald Trump, durante il quale le forze militari americane hanno ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani.
I timori riguardanti un ulteriore inasprimento dei rapporti sull’asse Washington-Teheran hanno sostenuto la corsa messa a segno dal greggio: intorno alle 10:55, il Wti avanza del 3,5% a 63,31$/bl, salendo ai massimi da quattro mesi, mentre il Brent scambia in rialzo del 3,6% a 68,61$/bl.
Soleimani era il capo dell’unità speciale al-Quds dei Guardiani della Rivoluzione, la forza d’élite dell’esercito della Repubblica islamica, che, secondo il Pentagono, stava progettando attacchi contro diplomatici e militari americani in Iraq e in tutta la regione. L’esercito degli Stati Uniti ha intrapreso così una decisa misura difensiva per proteggere il personale statunitense all’estero, ordinata direttamente dal Presidente Trump.
Durissima la risposta del Leader Supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, che ha promesso vendetta con una “severa rappresaglia”.
Nel frattempo a Milano si segnalano gli acquisti sui petroliferi con Saipem a +0,6%, Eni +0,4% e Tenaris +0,3%. Tra i pochi titoli del Ftse Mib a resistere all’ondata di vendite che sta caratterizzando l’odierna seduta.