Sono in corso colloqui tra la Exor degli Agnelli e la famiglia Peugeot, i due grandi azionisti della futura Fca-Psa. E’ quanto riporta Il Sole 24 Ore, secondo cui si stanno definendo i termini di un patto parasociale che consenta di blindare il 22,5% della nuova casa automobilistica che nascerà dalla fusione dei due gruppi, con l’obiettivo di garantire stabilità al futuro colosso mondiale dell’auto.
Al momento nel gruppo Fca il primo socio è rappresentato da Exor con una quota del 28,9 per cento. Psa, invece, ha tre principali azionisti, ciascuno con una quota pari al 12%: la famiglia Peugeot, lo Stato Francese (Bpifrance) e il socio cinese Dongfeng.
Post-fusione, l’azionariato di Fca-Psa avrebbe dovuto essere così composto: Exor (14%), famiglia Peugeot (6%), Bpifrance (6%) e Dongfeng (6%).
Tuttavia, con il Memorandum firmato lo scorso 18 dicembre, gli equilibri azionari sono stati ridefiniti. Il socio cinese Dongfeng, infatti, ridurrà la propria quota dal 6% al 4,5%, cedendo l’1,5% al gruppo Psa. Il governo francese (Bpifrance), invece, venderà il 2,5% di Fca-Psa (non soggetta al vincolo di lock up), portando la sua quota al 3,5 per cento.
La famiglia Peugeot complessivamente rafforzerà la sua partecipazione all’8,5% nel nuovo colosso dell’auto. In tal modo, il fronte francese viene ridimensionato al 12%, un peso inferiore rispetto a quello di Exor degli Agnelli che manterranno una quota del 14 per cento.

























