Le principali Borse europee chiudono gli scambi in frazionale ribasso, riducendo i ribassi accumulati nel corso della mattinata e seguendo sul finale di seduta il miglioramento delle contrattazioni oltreoceano.
Entrando nel dettaglio delle singole performance, il Ftse Mib di Milano chiude gli scambi a 23.581 punti lasciando sul terreno lo 0,5%. Il Dax di Francoforte cede lo 0,7%, il Ftse 100 di Londra lo 0,6%, il Cac 40 di Parigi lo 0,5% e l’Ibex 35 di Madrid lo 0,5%.
A Wall Street dopo un’apertura in territorio negativo per tutti e tre i maggiori indici, intorno alle ore 18:00, il Nasdaq viaggia a +0,1% mentre lo S&P500 cede lo 0,1% e il Dow Jones lo 0,2 per cento.
L’escalation di tensioni in Medio Oriente, dopo il raid USA della scorsa settimana che ha portato alla morte del generale iraniano Qassem Soleimani, ha accantonato l’ottimismo con cui si era aperto il 2020, sebbene gli investitori sembrino intenzionati ora, dopo un’iniziale selling, a soppesare il relativo impatto economico degli eventi.
Nelle prime ore della seduta gli operatori avevano scontato oltremodo il botta e risposta tra Stati Uniti e Iran che aveva contribuito ad alimentare ancora di più il nervosismo sui mercati, favorendo quel clima di avversione al rischio scattato proprio lo scorso venerdì.
Il presidente americano Donald Trump ha nel dettaglio minacciato attacchi potenzialmente “sproporzionati” contro Teheran se quest’ultima reagirà e, viceversa, il governo iraniano ha annunciato di voler abbandonare le limitazioni sull’arricchimento dell’uranio: mossa che rappresenterebbe un ulteriore passo indietro rispetto agli impegni nei confronti dell’accordo sul nucleare del 2015.
Sul fronte delle materie prime, si ferma la corsa del greggio sostenuto nei precedenti giorni dalla situazione mediorientale, con il Brent (+0,5%) a 68,94 dollari al barile e il WTI (+0,0%) a 63,05 dollari al barile. Sempre tra le commodities, l’oro ritorna a 1.567 dollari l’oncia dopo aver toccato 1.581 dollari l’oncia.
Sul Forex, la divisa unica guadagna terreno nei confronti del biglietto verde a 1,1186 (Eur/Usd). In rialzo anche il dollaro nel cambio con lo yen (Usd/Yen) a 108,40.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano si attesta all’1,34% con il relativo spread verso il Btp-Bund a 163 punti base.
Tornando a Piazza Affari, Leonardo chiude in testa al principale indice milanese (+2,8%) beneficiando del potenziale incremento del budget per la Difesa da parte degli Stati Uniti, alla luce dell’attuale precario equilibrio geopolitico. Positive anche Eni (+1,5%), Tenaris (+0,6%), Saipem (+0,2%) ed Enel (+0,2%). In coda invece STM (-2,3%), Banco BPM (-2,3%) e Nexi (-3,9%).