Mercati – Proseguono i ribassi in Europa, Milano a -1,6%

Le principali Borse europee continuano a muoversi in territorio negativo in scia all’escalation di tensioni in Medio Oriente dopo il raid USA della scorsa settimana che ha portato alla morte del generale iraniano Qassem Soleimani.

Intorno alle ore 12:00, il Ftse Mib di Milano lascia sul terreno l’1,6% in area 23.320 punti. Il Dax di Francoforte cede l’1,7%, il Cac 40 di Parigi l’1,3%, l’Ibex 35 di Madrid l’1,1% e il Ftse 100 di Londra l’1,1 per cento.

Il botta e risposta tra Stati Uniti e Iran del week end ha contribuito ad alimentare ancora di più il nervosismo degli operatori, favorendo quel clima di avversione al rischio scattato lo scorso venerdì.

Il presidente americano Donald Trump ha minacciato nel dettaglio attacchi potenzialmente “sproporzionati” contro Teheran se quest’ultima reagirà contro obiettivi statunitensi.

Immediata la risposta del governo iraniano, intenzionato ad abbandonare le limitazioni sull’arricchimento dell’uranio. Una mossa che rappresenterebbe un ulteriore passo indietro rispetto agli impegni nei confronti dell’accordo sul nucleare del 2015.

Nel frattempo anche il Parlamento iracheno ha chiesto di mandare via dal Paese i militari stranieri, con Trump che ha risposto minacciando eventuali sanzioni.

Sembra pertanto messo per ora in secondo piano l’ottimismo che aveva caratterizzato le ultime settimane del 2019 e con cui si era aperto il 2020, in vista della firma dell’accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina in programma questo mese.

Come già anticipato, la minor propensione al rischio sui mercati ha favorito una corsa al rialzo dei principali beni rifugio e in particolare dell’oro, balzato sui massimi dal 2013 in area 1.577 dollari l’oncia.

Nel frattempo sempre tra le materie prime prosegue la corsa del greggio, sostenuto ovviamente dalla situazione mediorientale, con il Brent (+1,4%) a 69,56 dollari al barile e il WTI (+1,2%) a 63,80 dollari al barile.

Sul Forex, lo yen continua a guadagnare terreno verso il dollaro (cambio Usd/Jpy a 108). In ripresa anche la divisa unica nei confronti del biglietto verde a 1,1196 (Eur/Usd) dopo i PMI servizi e composito Markit sopra le attese dell’Eurozona.

Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano sale all’1,34% con il relativo spread verso il Btp-Bund a 163 punti base, scontando le tensioni in corso all’interno del governo.

Tornando a Piazza Affari, Eni resiste all’ondata di vendite, posizionandosi in testa al Ftse Mib (+1,4%). Vendite su STM (-3,8%), Banco BPM (-3,8%) e Nexi (-3,9%).