II Ministero dell’Economia e Finanze e la Commissione Europea sarebbero vicini a trovare un punto d’incontro nell’ambito del negoziato sull’operazione di de-risking relativa a Mps e propedeutica all’uscita dal Tesoro dal capitale della banca senese, prevista entro il 2021.
È quanto riporta Il Messaggero, secondo cui l’operazione a cui sta lavorando il Tesoro prevede lo spin-off e il trasferimentoTutti gli articoli di 9,5-10 miliardi di crediti deteriorati in capo a Mps ad Amco, controllata dello stesso Mef specializzata nella gestione dei crediti.
Per contro, la Commissione UE avrebbe chiesto di ampliare da 600 milioni a 1 miliardo la dotazione di capitale del veicolo costituito ad hoc in cui far confluire i crediti problematici oggetto di scissione.
Il quotidiano aggiunge che l’interlocuzione dovrebbe riprendere in questa settimana, con l’obiettivo di arrivare ad un accordo entro il 31 gennaio 2020.
A fine 2019 il Mef aveva comunicato lo slittamento a inizio 2020 della presentazione del piano di uscita dal capitale di Mps (di cui detiene il 68,2%) all’inizio del nuovo anno proprio alla luce della suddetta trattativa sul de-risking.