Obbligazioni – Poco mossi gli yield dei Btp

Continuano le vendite sui principali eurolistini, dopo una mattinata in territorio negativo in scia all’escalation di tensioni in Medio Oriente dopo il raid USA della scorsa settimana che ha portato alla morte del generale iraniano Qassem Soleimani. Al momento Milano scambia in flessione dello 0,8%, dopo avere toccato i minimi intraday dopo la prima ora di contrattazioni.

Un clima che non si quieta in questa seconda settimana del nuovo anno. Il presidente americano infatti ha minacciato di colpire 52 obiettivi iraniani se Teheran reagirà all’uccisione del generale Soleimani, il cui successore ha promesso di cacciare gli Usa dalla regione.

Di contro, la risposta di Teheran che ha annunciato di non rispettare i limiti per l’arricchimento dell’uranio. Una mossa che rappresenterebbe un ulteriore passo indietro rispetto agli impegni nei confronti dell’accordo sul nucleare del 2015.

Il tutto lascia gli operatori ancora nervosi e poco propensi al rischio. Contesto che ha favorito la corsa verso i beni rifugio. L’oro, in particolare, è balzato sui massimi dal 2013 attestandosi in area 1.577 dollari l’oncia.

Continuano i rialzi anche sul mercato del greggio, sostenuto dalla situazione mediorientale, con il Brent (+2,2%) a 70,12 dollari al barile e il WTI (+1,9%) a 64,23 dollari al barile.

Giornata poco mossa invece per l’obbligazionario italiano, con il rendimento del biennale fermo a -0,07%. Limano un paio di centesimi il Btp al 2024 e al 2030, rispettivamente a 0,51% e 1,34%. Movimenti che lasciano invariato lo spread nei confronti del Bund. In particolare, il differenziale sul decennale resta fisso a 163 punti base.

Il tutto in un clima politico interno difficile, alla vigilia di vertice di verifica che sembrerebbe essere stato rinviato a data da definirsi.

Oltreoceano, il T-Bond lima un centesimo a 1,77%, mentre il cambio euro/dollaro resta stabile ancora in area 1,12.