Da fine novembre le quotazioni dei titoli del gruppo ingegneristico specializzato nell’impiantistica per il settore energetico e nelle infrastrutture stanno effettuando un movimento laterale al di sopra della trendline rialzista di medio periodo, mostrando però una forza relativa decisamente inferiore a quella di piazza Affari. Un movimento, la cui ampiezza si è progressivamente ridotta e che da qualche seduta si è sviluppato tra la resistenza statica posizionata a 2,546 euro e il supporto statico, ma anche dinamico (media mobile a 50 sedute), posto a 2,448 euro. In questa fattispecie, si parla di fase di compressione che di solito anticipa dei violenti rialzi/ribassi.
L’eventuale cedimento, confermato in chiusura di seduta, del sopracitato supporto posizionato a 2,448 euro, deteriorando il quadro grafico di breve (a ribassista da neutrale) potrebbe così spingere rapidamente i corsi delle azioni Maire Tecnimont verso il successivo supporto individuabile a 2,382 euro, al di sotto del quale i due obiettivi ribassisti di breve periodo sono 2,332 euro, il primo, e 2,284 euro, il secondo.
Un primo segnale positivo per i corsi delle azioni Maire Tecnimont, al contrario, potrebbe arrivare dal breakout della sopracitata resistenza statica posizionata a 2,546 euro in quanto il conseguente miglioramento del quadro grafico di breve (a rialzista dal neutrale) potrebbe consentire il raggiungimento della successiva barriera individuabile 2,61 euro, lasciando in questo modo alle spalle la media mobile a 200 sedute, attualmente in transito a 2,60 euro. Nel caso di rottura al rialzo di 2,61 euro, le quotazioni dei titoli del gruppo fondato e presieduto da Fabrizio D’Amato potrebbero poi mettere nel mirino un primo obiettivo di breve periodo individuabile a 2,666 euro, con successivo target posizionabile a 2,70 euro.
La performance dei titoli Maire Tecnimont da inizio anno è pari a +0,6% (-22,9% nell’intero 2019) e il target price medio sulla base dei contributi degli 8 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 3,69 euro, con un potenziale rialzista dello 48,2 per cento.
Quotazione di chiusura: 2,49 euro
+8,4% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 2,70 euro;
+7,1% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 2,666 euro;
+4,8% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 2,61 euro;
+2,2% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 2,546 euro;
-1,7% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 2,448 euro;
-4,3% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 2,382 euro;
-6,3% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 2,332 euro;
-8,3% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 2,284 euro.