L’uscita di UniCredit dal capitale di Fineco, trasformandola in una public company, rappresenta un’opportunità per la strategia di sviluppo della banca digitale specializzata in consulenza finanziaria e trading online. Ne è convinto Alessandro Foti, amministratore del gruppo, che ne tiene le redini dal suo lancio.
“Essere fuori dal gruppo UniCredit genera una serie di dividendi” spiega Foti in un’intervista a il Sole 24Ore, “la società ora ha un flottante pari al 100%. Ciò dà al titolo una liquidità più ampia, e questo è un elemento importante che ci rende ancor più interessante agli occhi dei gestori di large cap: non è un caso che negli ultimi mesi i volumi sul titolo siano raddoppiati. Un altro dividendo è rappresentato dal fatto che la banca guadagna parecchio in termini di agilità e nel time to market”.
Secondo Foti la chiave di successo come public company è continuare a conseguire risultati coerenti con le promesse al mercato. Elemento che Fineco potrà continuare a realizzare poiché, come sottolinea l’amministratore delegato, si trova in una posizione strategica privilegiata in quanto in grado di cogliere i benefici dell’essere una banca nata completamente digitale e in una nazione, come l’Italia, con un tasso di risparmio elevato che genera bisogno di consulenza finanziaria.
Quanto alle acquisizioni Foti sostiene che, con flussi di raccolta netta di 5-6 miliardi annui, come quelli registrati da Fineco, non sia necessaria per sostenere la crescita. Quanto all’essere oggetto, invece, di mire da parte di grandi gruppi, Foti replica di non avere ricevuto alcuna manifestazione di interesse.
Nella seduta di oggi i titoli Fineco registrano, attorno alle 9:50, un rialzo del 3,1%, dopo il calo dei giorni scorsi legato alle tensioni tra Usa e Iran. L’indice di settore sale dello 0,8 per cento.