First Capital – Espansione e diversificazione per continuare a crescere

La società, specializzata in operazioni di Private Investments in Public Equity, ha chiuso il primo semestre 2019 con un utile netto di 13,7 milioni (perdita di 2 milioni nel pari periodo 2018) e un Net Asset Value consolidato (Nav) pari a 47,1 milioni (34,1 milioni a fine 2018), corrispondente ad un Nav per azione di 18,95 euro (+33% su fine 2018). La società proseguirà nell’espansione e diversificazione nell’attività di investimento accelerando il proprio percorso di crescita forte anche delle nuove risorse finanziarie connesse al collocamento del Poc da oltre 24 milioni concluso ad inizio dicembre.

Modello di Business

First Capital è una holding di partecipazione finanziaria specializzata in investimenti di Private Investments in Public Equity e di Private Equity, realizzati anche per il tramite di fondi e/o veicoli di investimento partecipati. Tali investimenti sono focalizzati sulle piccole e medie imprese quotate, in fase di pre-Ipo e/o interessate ad una futura quotazione.

L’approccio di gestione delle partecipazioni da parte della società è di tipo “attivo” con l’ingresso, ove possibile, nel board o in altri organi di controllo delle società target, al fine di realizzare strategie imprenditoriali per contribuire all’aumento di valore nel lungo termine delle imprese detenute.

Ultimi avvenimenti

A inizio dicembre First Capital ha portato a termine con successo il collocamento del proprio Poc per oltre 24 milioni, che rappresenta il maggiore collocamento del 2019 sull’Aim Italia (Spac escluse). L’emissione consente alla società di beneficiare di nuove risorse finanziarie da destinare all’espansione e alla diversificazione dell’attività di investimento in aziende eccellenti e di accelerare il proprio percorso di crescita.

Risale invece allo scorso luglio l’avvio di un nuovo progetto di sviluppo strategico per promuovere un club deal di investimenti in Private Equity in imprese con caratteristiche di eccellenza.

In tale ambito, First Capital, Next Holding e Strategy Invest hanno sottoscritto un accordo per avviare il club, tramite First Capital Investment Srl, con un impegno iniziale di circa 20 milioni e l’obiettivo di aggregare ulteriori investitori tra famiglie, imprenditori e family officer. First Capital Investment Srl si occuperà della ricerca e selezione di opportunità di investimento, facendo leva sui capitali, sulle esperienze, sul network dei soci e sul know-how di First Capital nel campo degli investimenti in Pmi e nella creazione di valore.

Conto economico

I primi sei mesi 2019 registrano un margine di intermediazione positivo per 15,9 milioni (negativo per 1,3 milioni nel pari periodo 2018), sostenuto in particolare dal positivo andamento del portafoglio valutato a fair value per 10,6 milioni (-1,5 milioni al 30/6/18).

Positivo anche l’apporto dei profitti da trading, pari a 4,7 milioni (-61 mila euro nei primi sei mesi 2018) rivenienti in particolare dalle plusvalenze dalla parziale dismissione di Tinexta per 3,1 milioni e dalla cessione di Bomi Italia per 1,3 milioni, in adesione all’Opa sulla stessa lanciata da ArchiMed. I dividendi incassati dalle partecipate solo saliti a 650 mila euro rispetto ai 383 mila euro del primo semestre 2018. Diversamente il margine di interesse è negativo per 105 mila euro (-87 mila euro nel 2018), per i minori interessi attivi e i maggiori interessi passivi.

Il risultato lordo di gestione balza a 15,1 milioni (deficit di 1,9 milioni nei primi sei mesi 2018), spesati costi operativi per 0,8 milioni (+29,6% a/a). Sono stati inoltre accantonati 1,5 milioni per incentivi maturati a fine giugno 2019 in base al piano MBO (Mangement by Objectives) di lungo termine.

Il periodo chiude con un utile netto di 13,7 milioni, rispetto ai 2 milioni di deficit del primo semestre 2018.

Il 2018 si è chiuso con una perdita di oltre 2 milioni, rispetto ai 5,4 milioni di utile del 2017 in assenza di plusvalenze di cui aveva beneficiato il 2017 (6,8 milioni) e per effetto  dell’applicazione del nuovo principio contabile Ifrs9; su basi omogenee la perdita è pari a 0,37 milioni. Il margine di intermediazione segna così un deficit pari a 0,8 milioni (utile di 7,2 milioni nel 2017) e, dopo oneri operativi per 1,5 milioni (-3,4%), il risultato lordo di gestione mostra una perdita di 2,3 milioni (utile di 5,7 milioni nel 2017).

Stato patrimoniale

 

La principale voce dell’attivo è rappresentata dalle attività finanziarie pari a 53,2 milioni, di cui 46,3 milioni al fair value (39,4 milioni a fine 2018) e 6,9 milioni valutate al costo ammortizzato (circa 3 milioni nel dicembre 2018), costituite quasi interamente da liquidità disponibile.

Sul fronte del passivo, i 4,7 milioni (8,2 milioni al 31 dicembre 2018) di debiti finanziari si riferiscono esclusivamente al prestito obbligazionario “First Capital 2015-2020 5%”. Il patrimonio netto ammonta a 47,1 milioni, rispetto ai 34,1 milioni di fine 2018, grazie all’utile netto conseguito nel primo semestre 2019.

Portafoglio       

A fine giugno 2019 il portafoglio del gruppo ammonta a 46,3 milioni (39,5 milioni a fine 2018) suddiviso in due macro-categorie:

  • Investimenti strategici, per un controvalore complessivo di 37,3 milioni (30,4 milioni nel 2018), gestiti in un’ottica di medio/lungo termine e destinati alla dismissione in un momento di mercato che ne garantisca la migliore valorizzazione al raggiungimento dei target aziendali;
  • Investimenti in altre Small Cap, per un controvalore invariato rispetto a fine 2018 a 9,1 milioni, costituiti da partecipazioni in Spac e altre Small Cap quotate, sia quale impiego della liquidità sia come primo approccio ad operazioni potenzialmente strategiche.

Si riporta il breakdown del portafoglio per settore e capitalizzazione, sulla base dei prezzi di chiusura al 28 giugno 2019.

Net Asset Value

In ragione della particolare attività d’investimento del gruppo, il Net Asset Value è da considerarsi un importante indicatore patrimoniale e di performance.

A fine giugno 2019 il Nav ammonta a 47,1 milioni, pari ad un Nav per azione in circolazione di 18,95 euro, superiore sia rispetto ai 34,1 milioni di fine 2018 (Nav per azione 14,21 euro), sia ai 37,9 milioni di fine 2017 (Nav per azione 14,89 euro). La crescita è ascrivibile al significativo incremento di valore del portafoglio e alle plusvalenze realizzate con la dismissione parziale di Tinexta e con la cessione della partecipazione in Bomi Italia  mediante adesione all’Opa.

Come si evince dalla tabella la quotazione del titolo risulta a sconto sul Nav del 33%, 32% e 35%, rispettivamente per il 2017, 2018 e 30 giugno 2019.

Punti di forza

  • Portafoglio diversificato e con upside di crescita;
  • Track record superiore ai benchmark di riferimento;
  • Gestione attiva con partecipazione alla governance delle partecipate;
  • Diversi strumenti d’investimento: aumenti di capitale, acquisto di azioni, Spac, Ipo accelerator, prestiti obbligazionari convertibili e warrant.

Punti di debolezza

  • L’attività di investimento in partecipazioni per natura è connotata da un certo livello di rischio;
  • Disponibilità limitate per investire;
  • Rischi connessi alla valutazione al fair value delle partecipazioni in società quotate in assenza di un mercato attivo, ossia con scambi insufficienti.

Opportunità

  • Diversificare il rischio tramite il lancio di comparti di investimento focalizzati in strumenti/prodotti alternativi e complementari (i.e. private debt e private equity di maggioranza);
  • Possibilità di raccogliere capitali da investitori esteri interessati a diversificare i loro portafogli investendo in asset dell’eccellenza italiana per il tramite di un management team focalizzato e con un track record di successo.

Minacce

  • Il valore del portafoglio della società è condizionato dai trend di mercato e pertanto soggetto alle fluttuazioni delle quotazioni, con particolare riferimento ai segmenti e ai listini relativi alle Small Cap italiane.

Borsa

I corsi azionari di First Capital nell’anno appena concluso hanno evidenziato un andamento crescente. Dopo avere toccato il massimo storico nell’anno a 12,5 euro, il titolo ha chiuso il 2019 a 12,1 euro con un guadagno da fine 2018 pari al 30,2%. Sovra-performato di gran lunga il Ftse Aim Italia, che nel pari periodo ha ceduto il 6,3%.

 

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