Mercati – Bene Piazza Affari (+0,6%), in luce Azimut (+3,9%) e Fineco (+3,1%)

Chiusura contrastata per le borse europee, fra cui spiccano Milano e Francoforte, mentre a Wall Street i principali indici statunitensi risalgono dai minimi di giornata ma viaggiano poco distanti dalla parità.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,6% a 23.723 punti, ben intonato come il Dax (+0,8%), mentre il Cac 40 di Parigi (flat), l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (flat) archiviano le contrattazioni poco mossi.

Oltreoceano, viaggiano senza una direzione precisa Dow Jones (-0,2%), S&P 500 (-0,2%) e Nasdaq (+0,1%), in attesa di sviluppi sul fronte Usa-Iran dopo l’uccisione del generale Soleimani e le minacce di ritorsioni da parte di Teheran.

Intanto giungono segnali complessivamente positivi dall’agenda macroeconomica, con l’indice Ism non-manifatturiero statunitense di dicembre in rialzo oltre le attese a 55 punti. In calo gli ordini di fabbrica (-0,7%), ma meno delle attese, mentre si riduce il deficit della bilancia commerciale Usa (-43,1 miliardi).

In mattinata sono stati diffusi anche i numeri sull’inflazione e sulle vendite al dettaglio dell’eurozona, rispettivamente in aumento all’1,3% a dicembre e in progresso dell’1% a novembre.

In Italia, a dicembre, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,2% mensile e dello 0,5% su base annua (da +0,2% di novembre), mentre nel terzo trimestre 2019 l’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari all’1,8%, invariato rispetto allo stesso trimestre del 2018.

Nel corso della settimana l’attenzione degli operatori dovrebbe spostarsi sugli interventi di alcuni membri della Fed e sui dati relativi al mercato del lavoro statunitense, in uscita venerdì, mentre per la prossima ottava è attesa la firma dell’accordo fra Stati Uniti e Cina.

Focus anche sulla Brexit, con le discussioni in Parlamento che ripartono oggi mentre giovedì l’accordo verrà sottoposto al voto della Camera.

Sul Forex, l’euro/dollaro viaggia in calo a 1,114 mentre il cambio fra biglietto verde e yen risale leggermente a 108,6.

Tra le materie prime, le quotazioni del petrolio ritracciano dopo i rialzi innescati dalle tensioni in Medioriente, con il Brent a 68 (-1,3%) e il Wti a 62,45 (-1,3%) dollari al barile. L’oro scambia in lieve rialzo a 1.570 dollari l’oncia, alla settima seduta consecutiva in territorio positivo e sui massimi dal 2013.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund supera i 165 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,37 per cento.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano Azimut (+3,9%), Diasorin (+3,1%) e Fineco (+3,1%) dopo un’intervista in cui il Ceo Foti afferma che l’uscita di UniCredit rappresenta un’opportunità per la strategia di sviluppo della banca digitale specializzata in consulenza finanziaria e trading online.

Ben intonate anche Poste Italiane (+2,6%) e Stm (+2,5%), favorita dai dati sulle vendite e l’outlook favorevole della statunitense Microchip Technology.

Sottotono, invece, Campari (-1,2%), Juventus (-1,1%), Telecom Italia (-0,9%).