Banca Popolare di Sondrio è al lavoro per concludere entro il primo trimestre 2020 la cessione tramite cartolarizzazione, con ricorso alla garanzia pubblica (Gacs), di 1 miliardo di sofferenze.
Secondo quanto riportano rumor di stampa, l’importo da cedere potrebbe essere innalzato a 1,5 miliardi, nel caso dovessero presentarsi favorevoli condizioni di mercato.
La vendita del miliardo di Npl, come spiegato dai vertici dell’istituto valtellinese nella lettera di inizio anno indirizzata ai soci, consentirà di ridurre l’Npl ratio lordo a circa il 9 per cento.
La decisione di accelerare il de-risking è arrivata anche su input della Bce, che lo scorso ottobre non aveva dato il via libera all’acquisizione di Caricento proprio perché considera prioritaria la riduzione dei crediti deteriorati per la banca guidata da Mario Pedranzini.
L’istituto aveva quindi comunicato che nei prossimi mesi si sarebbe concentrata sulla riduzione delle sofferenze.
Sempre secondo la stampa, Popolare Sondrio starebbe interagendo con la Bce anche sul lato della governance, con la Vigilanza che avrebbe chiesto di rafforzare le aree audit e compliance e la nomina di un Cfo a capo dell’area finanza. Il tutto senza indicare un termine preciso, anche se non è da escludere che il tutto avvenga nel 2020.