Banca Mediolanum – Selva: Vogliamo aiutare le aziende dei nostri clienti a crescere

Diego Selva, Direttore della nuova Investment Banking di Banca Mediolanum, traccia le prospettive dell’attività a due anni dal lancio. Dopo avere costituito la squadra, avere formato la rete dei 4.200 banker con le competenze necessarie al nuovo business e avere incontrato oltre 300 imprenditori, per il prossimo anno prospetta la realizzazione di 5/10 nuove operazioni tra quotazioni all’Aim, emissioni di minibond e consulenze nell’M&A.

Fare leva su una posizione privilegiata in un nuovo contesto finanziario. È partita da questa intuizione l’idea di Banca Mediolanum di arricchire la propria offerta alla clientela con un nuovo servizio di Investment Banking, che proprio in questi giorni compie due anni dalla costituzione.

La posizione privilegiata è quella di una rete di 4.200 consulenti finanziari e oltre 1,2 milioni di clienti, molti dei quali sono imprenditori. Spesso alla guida di quelle piccole e medie imprese che costituiscono la forza trainante del tessuto produttivo italiano.

Persone e realtà aziendali, quindi, che hanno una gamma differenziata di bisogni finanziari. Di consulenza sul risparmio gestito per quanto riguarda il patrimonio personale e familiare, ma anche di advisory per quanto riguarda le strategie di finanziamento per supportare la crescita della propria attività economica.

Il tutto in un contesto attuale di grande liquidità che, con lo sviluppo dell’Aim grazie ai Pir, i volumi di emissioni di minibond e la varietà di investitori di capitale privato presenti sul mercato, offre alle imprese un ricco ventaglio di nuovi strumenti di finanziamento alternativi al canale bancario tradizionale.

“Banca Mediolanum si propone di diventare il principale partner delle piccole e medie imprese nella consulenza per operazioni di finanza straordinaria. Un segmento che vede la presenza di numerose tipologie di operatori (boutiques, banche d’affari, liberi professionisti e banche del territorio), nessuno dei quali però è una società specializzata del risparmio gestito con un business model come quello di Banca Mediolanum” spiega Diego Selva, alla guida della nuova Direzione.

“La consulenza di Investment Banking è una naturale estensione dei servizi che già offriamo ai nostri clienti imprenditori e aziende. In un’ottica di relazione a 360 gradi, mantenendo sempre uno sguardo attento alle esigenze finanziarie e al “progetto di vita” complessivo del cliente. E soprattutto con una prospettiva di sviluppo della relazione nel lungo periodo” sottolinea Selva.

Nel 2019 la nostra Banca d’Affari ha portato a termine tre operazioni e nella pipeline ve ne sono altre, di cui un 5/10 potrebbero essere realizzate nel 2020.

“Nel primo anno di attività abbiamo organizzato la struttura, che oggi è costituita da un team di circa 15 professionisti che interagiscono con la rete dei 4.200 consulenti finanziari”, puntualizza Selva, “nella fase di lancio del progetto, abbiamo anche dedicato molta attenzione alla formazione dei nostri Family Banker per dotarli delle competenze necessarie per promuovere e valorizzare con i clienti la nuova attività. Nel giugno del 2018 dopo soli sei mesi dalla costituzione della Direzione abbiamo inoltre ricevuto da Borsa Italiana l’autorizzazione a operare come Nomad per accompagnare le imprese nelle quotazioni sull’Aim”.

“Nel frattempo siamo partiti con l’attività di ingaggio delle aziende, grazie alle segnalazioni originate dalla nostra Rete sul territorio. Ad oggi abbiamo esaminato più di 850 dossier e incontrato oltre 350 imprenditori Pmi, riscontrando molto interesse a confrontarsi su tematiche di finanza straordinaria”, rileva il Direttore dell’Investment Banking di Banca Mediolanum, “Per fare decollare il mercato dei capitali delle piccole e medie imprese, oltre a consulenza specialistica di qualità, è inoltre necessario che avvenga un passaggio culturale a cui noi vogliamo contribuire. In questo contesto è da leggere il nostro impegno a promuovere il Programma Elite di Borsa italiana, la piattaforma di formazione che riunisce le imprese ad alto potenziale di crescita avvicinandole ai mercati di capitali”.

Nel febbraio 2019 Banca Mediolanum ha creato la prima classe di 21 aziende che partecipano al percorso Elite all’interno della Lounge Mediolanum in partnership con Borsa Italiana. A febbraio 2020 partirà una seconda classe della nostra Lounge, con una ventina di nuove aziende nostre clienti che hanno aderito.

Diego Selva illustra le priorità strategiche di Banca Mediolanum Investment Banking

“Il nostro obiettivo è diventare il punto di riferimento per le esigenze di finanza straordinaria per le aziende che fanno capo ai nostri clienti, ma non solo,” spiega Selva “il nostro target sono imprese che hanno un fatturato che va dai 15/20 milioni fino a 250/300 milioni”.

Diego Selva, direttore Investment Banking di Banca Mediolanum

A queste aziende la banca si rivolge per affiancarle con un’attività di advisory in tre principali aree di specializzazione: quotazioni su Aim o altri mercati regolamentati, emissioni di minibond o altro debito strutturato, e M&A.

“Il nostro punto di partenza”, aggiunge Selva, “è sempre la comprensione del progetto di lungo periodo dell’imprenditore, e consigliare di conseguenza il percorso e gli strumenti finanziari che possono soddisfare al meglio il raggiungimento degli obiettivi. Ci può essere l’azienda già pronta e adatta per approdare in Borsa; l’azienda con fabbisogno di crescita ma per la quale può avere più senso uno strumento di debito strutturato; l’azienda per cui o per il business o per temi di passaggio generazionale ha più senso invece ipotizzare un percorso di valorizzazione tramite una vendita parziale o totale“.

Portare sul listino nuove aziende con buone prospettive di crescita

“Una delle prime operazioni che abbiamo realizzato è stata la quotazione all’Aim di Sirio, leader nella ristorazione commerciale ospedaliera. In questa operazione abbiamo svolto il ruolo di Nomad e di Financial Advisor, raccogliendo 10 milioni tramite aumento di capitale” rileva Selva, “risorse che saranno utilizzate per lo sviluppo dell’attività”.

L’Investment Bank ha poi accompagnato al debutto sul mercato dell’Aim, in qualità di Nomad e di Financial Advisor, anche Iervolino Entertainment, società specializzata nella produzione di contenuti cinematografici e televisivi che ha raccolto 10,7 milioni.

Per Selva il mercato dell’Aim ha ottime potenzialità di diventare un efficace strumento per la crescita delle aziende e motore per lo sviluppo, in un Paese come l’Italia dove la piccola e media impresa costituisce la parte più vitale e trainante dell’economia.

“Il mercato era decollato nel 2017 grazie all’introduzione dei Pir, subendo poi un rallentamento delle nuove quotazioni in seguito alle modifiche legislative di tali fondi. Ora che saranno tolti i vincoli che li avevano penalizzati penso che ci potrà essere un rilancio dei Pir e un nuovo flusso significativo di operazioni”, sottolinea Selva.

Altro passaggio necessario è l’aumento delle dimensioni delle aziende che approdano all’Aim e della raccolta, che implica anche un flottante meno esiguo che quindi possa attirare maggiormente gli investitori. “Le dimensioni medie delle operazioni realizzate su Aim sono ancora troppo piccole” osserva Selva, “sarebbe auspicabile che si arrivasse a un taglio medio di raccolta compreso tra i 20 e i 50 milioni”.

I minibond, un mercato in crescita

“I minibond costituiscono un modo interessante per diversificare le fonti di finanziamento rispetto al canale bancario” osserva Selva, “si tratta di strumenti più sofisticati rispetto al finanziamento bancario tradizionale per il quale è opportuno farsi affiancare da un advisor finanziario”. Banca Mediolanum si pone l’obiettivo di realizzare operazioni con un taglio minimo superiore ai 5 milioni.

Il primo deal realizzato in questo segmento, in qualità di advisor finanziario per la Cartiera di Ferrara, è stato il collocamento di un minibond da 6 milioni, sottoscritto interamente dal fondo Anthilia.

“Il mercato dei minibond mediamente cuba 200 operazioni all’anno per un controvalore di circa 1 miliardo, ad oggi ha raggiunto una dimensione di 15 miliardi. Ritengo quindi che sia un settore in crescita e dalle prospettive interessanti” mette in luce Selva.

Aiutare gli imprenditori nelle operazioni straordinarie

“Anche il settore della consulenza per fusioni e acquisizioni è in costante crescita. Dal nostro punto di vista rappresenta un interessante modo di affiancare i nostri clienti in diverse fasi dello sviluppo aziendale” osserva Selva.

“Ci può essere per esempio l’azienda in fase di espansione che vuole acquisire un competitor o una nuova competenza per sviluppare il proprio business. Il concetto di piccolo è bello” rileva Selva “è ormai superato e le aziende per competere in modo globale devono rafforzarsi e diventare più grandi”. Una strada nella quale stanno avendo ruolo anche i fondi di Private Equity che a volte utilizzano il loro know-how per creare piccoli poli consolidando aziende di specifici comparti.

“Al nostro interno stiamo facendo valutazioni se avviare iniziative nel settore del Private Equity e dei club deal ma al momento non c’è nulla di concreto”, osserva Selva.

Le prospettive per i prossimi 12-18 mesi sono buone

“Per i prossimi 12-18 mesi ritengo che le prospettive dell’attività, in tutti e tre i segmenti in cui operiamo, siano decisamente positive”, osserva Selva.

“Ci attendiamo volumi in crescita in tutti i prodotti e inoltre credo che la nostra posizione di mercato privilegiata grazie alla rete di banker e di clienti ci permettano di poter cogliere al meglio le opportunità di mercato” spiega Selva.

“Per il prossimo anno abbiamo diverse operazioni nella pipeline e mi aspetto di poterne realizzare un 5/10” conclude Selva.

Andamento del titolo Banca Mediolanum in Borsa e stime analisti

I titoli Banca Mediolanum hanno messo a segno in Borsa negli ultimi 12 mesi un incremento dell’83% a quota 9,2 euro (dato del 16 dicembre), dopo avere toccato un massimo degli ultimi 5 anni lo scorso 28 novembre a quota 9,3 euro.

Il gruppo al 30 settembre ha raggiunto masse per 81,9 miliardi e nei primi nove mesi ha realizzato un utile netto di 284,8 milioni, in crescita del 5% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

Dopo il recente rally a piazza Affari, quindi, gli analisti hanno una visione neutra sul titolo. Secondo i dati riportati da Bloomberg il 72% delle raccomandazioni è “Hold”, mantenere, mentre il 27% è “Buy”, acquistare. Il target price medio è di 8,35 euro.