Banche (+0,5%) – In evidenza UniCredit (+0,6%) e Banco Bpm (+0,7%)

Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dello 0,5% e allineato all’analogo europeo (+0,3%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,6%).

Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che si apprestano a firmare a metà gennaio la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se nuove incertezze sul contesto geopolitico sono state causate dall’attacco americano in Iraq che ha portato alla morte di un generale iraniano.

Sul fronte italiano, nei giorni scorsi il Parlamento ha dato il via libera alla legge di Bilancio 2020. Nelle prossime settimane la maggioranza di Governo dovrà trovare la quadra su alcune questioni.

In questo contesto, nonostante lo spread Btp-Bund rimasto in area 165 pb, il comparto bancario ha archiviato una seduta in recupero.

Sul Ftse Mib si mettono in luce UniCredit (+0,6%), in attesa di implementare la strategia varata nel nuovo piano industriale al 2023, e Banco Bpm (+0,7%), il cui Ad Giuseppe Castagna ha allontanato le ipotesi fusione.

Sul Mid Cap stop per Mps (-0,4%), con il Tesoro che ha posticipato a inizio 2020 il piano di uscita dal capitale, in attesa di di novità sulla trattativa con l’UE sul fronte de-risking, e Popolare Sondrio (-0,1%), che sta lavorando alla riduzione delle sofferenze.

Tra le Small Cap focus su Carige, che ha portato a termine il rafforzamento patrimoniale e il de-risking e che adesso potrà tornare a concentrarsi sull’attività ordinaria.