Mps – Pausa di riflessione in Borsa (-4,2%), con alti volumi

Pausa di riflessione a Piazza Affari per i titoli Mps, dopo che venerdì scorso avevano messo a segno un balzo del 19,7% a 1,64 euro.

Nella seduta di oggi, invece, le azioni trovano un nuovo equilibrio evidenziando un calo del 4,2% a 1,69 euro. Il tutto con volumi degli scambi ancora molto elevati. Attorno alle 11:00 sono passati di mano 12,9 milioni di pezzi, contro una media degli ultimi tre mesi di 2,8 milioni al giorno. Venerdì i volumi erano stati ancora superiori, con 27,7 milioni di titoli scambiati.

Il rialzo di venerdì era stato innescato dal report di Moody’s che aveva alzato, per la prima volta negli ultimi 7 anni, il giudizio sul merito di credito autonomo (stand alone) della banca da ‘Caa1’ a ‘B3’ e aveva inoltre migliorato la prospettiva (outlook) a positiva da negativa. Migliorato anche giudizio sul debito subordinato da ‘Caa2’ a ‘Caa1’.

Un giudizio confermato nonostante l’istituto abbia annunciato che, per un ricalcolo delle DTA, chiuderà anche il 2019 in rosso. Un elemento contabile che non intacca la performance operative e gli indici di solidità.

Sullo sfondo, inoltre, vi sono le positive aspettative sui colloqui in corso con la Commissione Europea per l’approvazione dell’operazione dello scorporo di un pacchetto da 10 miliardi di crediti deteriorati che sarebbero acquistati dall’Amco (ex Sga).

Un’operazione importante per Mps, poiché consentirebbe alla banca di portare il rapporto tra crediti deteriorati e crediti totali attorno al 5% nei tempi previsti dalla Bce. Una pulizia che, inoltre, permetterebbe al Tesoro di delineare un percorso di uscita dal capitale, poiché l’istituto potrebbe diventare appetibile per operazioni di aggregazione con altri istituti tricolore.

Inoltre, il miglioramento del rating, che tuttavia rimane al di sotto dell’investment grade, potrebbe sbloccare l’emissione sul mercato di nuove emissioni obbligazionarie.

Lo scorso luglio Mps aveva lanciato con successo sul mercato un bond subordinato Tier2 decennale da 300 milioni, ma le condizioni di mercato non hanno permesso alla banca di completare il funding concordato con Bruxelles, pari in totale a 1,45 miliardi nel periodo 2019-21.