Mercati – Proseguono senza una direzione precisa, Milano sulla parità

Andamento prudente per gli eurolistini, in linea con l’avvio di Wall Street dopo i dati sull’inflazione e l’avvio della earning season.

A piazza Affari, il Ftse Mib è pressoché invariato (+0,1%) in area 23.920 punti. Poco mossi anche il Ftse 100 di Londra (+0,1%), il Dax di Francoforte (flat), il Cac 40 di Parigi (invariato) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,2%),

Oltreoceano, il Dow Jones è fermo sui valori della vigilia, mentre S&P 500 e Nasdaq arretrano rispettivamente dello 0,2 e dello 0,3 per cento. Nel frattempo, si è aperta ufficialmente la stagione di trimestrali statunitensi, con i conti sopra le attese di JP Morgan e Citigroup, mentre Wells Fargo ha deluso gli analisti.

Intanto cresce l’attesa per la firma dell’accordo commerciale di fase uno tra Stati Uniti e Cina, prevista per domani, mentre gli Usa hanno ritirato l’accusa di manipolazione della valuta nei confronti di Pechino, contribuendo a distendere i toni.

Sul fronte macro, a dicembre, l’inflazione statunitense è cresciuta leggermente meno delle attese, registrando un incremento mensile dello 0,2% (+0,3% il consensus) e un +2,3% su base annua (+2,4% la stima).

In Cina, nello stesso mese, le esportazioni sono aumentate del 7,6% e le importazioni del 16,3% su base annua, superando nettamente le previsioni (rispettivamente pari a +3,2% e +9,6%). Nel 2019 le esportazioni sono aumentate complessivamente dello 0,5% registrando il tasso di crescita più basso degli ultimi tre anni, mentre il commercio con gli Stati Uniti è diminuito di circa l’11% a causa dello scontro sui dazi.

Sul Forex, restano poco mossi i cambi euro/dollaro (1,112) e dollaro/yen (109,9), mentre la sterlina interrompe la discesa degli ultimi giorni, innescata dalle crescenti probabilità di un prossimo abbassamento dei tassi di interesse da parte della Bank of England, attestandosi a 1,30 nei confronti del biglietto verde e a 0,855 rispetto all’euro.

Tra le materie prime l’oro arretra in area 1.546 dollari l’oncia, mentre risalgono le quotazioni del greggio con il Brent (+0,9%) a 64,8 dollari e il Wti (+0,5%) a 58,4 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund risale lievemente a 155 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,37 per cento.

Tornando a Piazza Affari, avanza ancora Azimut (+1,5%) mentre arretra Pirelli (-3%) in scia al downgrade da ‘buy’ a ‘neutral’ di Ubs. Sottotono anche Tenaris (-1,9%) e Banca Generali (-1,8%), che ha registrato una raccolta netta positiva di 5,3 miliardi nel 2019.