Ubi, al termine dei negoziati, oggi ha siglato con tutte le rappresentanze sindacali l’accordo che disciplina un’ulteriore fase del piano di esodi volontari correlato agli efficientamenti e alle sinergie definiti nell’ambito del piano industriale 2019/20, aggiornato con l’acquisizione delle ex Bridge Banks avvenuta nel maggio 2017.
L’intesa sindacale riguarda l’uscita, su base volontaria, di circa 300 risorse, incluso l’accoglimento di 50 domande di ingresso al Fondo di Solidarietà già presentate in occasione del precedente piano di esodi attivato con l’accordo del 26 ottobre 2017, che aveva registrato richieste di adesione volontaria all’esodo superiori a quelle ammesse.
L’uscita delle risorse è prevista progressivamente già a partire dal mese di febbraio 2020; i relativi oneri, pari a circa 70 milioni lordi (circa 50 netti), saranno contabilizzati nei risultati relativi al quarto trimestre 2019.
Le sinergie di costo sono stimate in oltre 20 milioni nel 2020, e in oltre 25 milioni annui a regime a partire dal 2021.
Prosegue, inoltre, in coerenza con le previsioni del piano industriale, il ricambio generazionale correlato all’iniziativa di esodo, che consentirà, a sostegno anche dell’occupazione giovanile, l’ingresso di nuove risorse oltre al consolidamento dei rapporti a tempo determinato già operanti nel gruppo.
L’accordo rappresenta un’ulteriore fase del processo di razionalizzazione degli organici del gruppo, che prosegue in linea con le previsioni del piano industriale attualmente in essere e che permetterà il raggiungimento dell’obiettivo di organico previsto per l’anno 2020 (circa 19.500 risorse).