Nel pomeriggio le principali Borse europee continuano a viaggiare sottotono, con il Ftse Mib di Milano in calo dello 0,6% a 23.775 punti. Il Dax di Francoforte cede lo 0,3%, il Cac 40 di Parigi lo 0,3%, l’Ibex 35 di Madrid lo 0,4%, mentre il Ftse 100 di Londra guadagna lo 0,1%.
Apertura nel frattempo sopra la parità oltreoceano con il Nasdaq a +0,4%, il Dow Jones a +0,4% e lo S&P500 a +0,3% aspettando l’imminente intesa preliminare sul commercio tra le due superpotenze.
Una notizia ormai scontata dal mercato ma in grado al tempo stesso di sostenere momentaneamente in apertura gli indici di Wall Street, nonostante i futures avessero lasciato presagire un avvio sotto la parità dopo gli ultimi dettagli dell’accordo emersi nelle ultime ore.
Gli investitori sembravano infatti parzialmente delusi dal fatto che circa 2/3 delle tariffe sulle importazioni dalla Cina rimarranno in vigore almeno fino alle presidenziali americane di novembre.
La rimozione dei dazi residui sarà oggetto di discussione nella fase due delle trattative, ma ancora non è noto quando riprenderanno i colloqui. L’accordo prevede anche meccanismi punitivi laddove Pechino non rispetti gli impegni legati alla valuta, alle proprietà intellettuali e alla bilancia commerciale. Inoltre, l’amministrazione Trump è pronta a introdurre nuove restrizioni nei confronti di Huawei.
La stagione delle trimestrali di Wall Street, aperta ieri dai risultati oltre le attese di JP Morgan e Citigroup, sembra non assumere una chiara direzione dopo i conti deludenti di Wells Fargo, Goldman Sachs e Bank of America.
Sul fronte macro, la produzione industriale dell’eurozona è aumentata meno delle attese a novembre (+0,2% su base mensile), mentre la Germania, nel 2019, ha registrato il tasso di crescita più basso degli ultimi sei anni (+0,6%). Segnali positivi dai dati macro statunitensi, con l’indice sulla fiducia manifatturiera dello stato di New York di gennaio in progresso a 4,8 punti dai 3,3 punti di dicembre (rivisto da 3,5 punti) e oltre quanto atteso dagli analisti (3,6 punti).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale a 1,1153, mentre il biglietto verde scende leggermente nel cambio con lo yen a quota 109,92.
Tra le materie prime, l’oro avanza leggermente a 1.552,85 dollari l’oncia mentre scendono lievemente le quotazioni del greggio con il Brent (-0,2%) a 64,33 dollari e il Wti (-0,3%) a 58,08 dollari, in attesa dei dati settimanali dell’Energy Information Administration sulle scorte americane, in uscita oggi pomeriggio.
Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund sale a 161 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,36 per cento.
Tornando a Piazza Affari, Moncler (+2,9%) guida il principale listino milanese. Denaro anche su Banca Generali (+2,5%), mentre arretrano Atlantia (-2,9%), con il governo intenzionato a procedere con la revoca della concessione alla controllata Autostrade per l’Italia, e Ferragamo dopo il taglio della raccomandazione da ‘buy’ a ‘hold’ di MainFirst