Punti cardine per Walt Disney sono da un lato l’abilità di soddisfare a livello globale le aspettative di consumatori aventi diverse culture e stili di vita e dall’altro investire in nuove tecnologie e servizi per rimanere una media compnay leader nel settore dell’entertainment. In quest’ottica si inserisce il lancio a fine 2019 negli USA del nuovo servizio streaming Disney+. Nell’esercizio 2018-19 i ricavi del gruppo sono aumentati del 17,1% a usd 69,6 miliardi grazie all’acquisizione di 20th Century Fox (casa di produzione cinematografica e holding del gruppo Fox, consolidata da marzo 2019), l’Ebitda è aumentato del 4,2% a 19,2 miliardi, mentre l’Ebit e l’utile netto sono scesi rispettivamente del 2,5% a 15 miliardi e dell’11,3% a 11,6 miliardi.
Walt Disney è un gruppo specializzato nel settore media/entertainment ed è focalizzato sulle seguenti linee prodotto:
- Media Networks;
- Parks, Experiences & Products;
- Studio Entertainment;
- Direct to Consumer & International.
Media Networks
Il segmento comprende le reti televisive via cavo e il broadcast, la produzione e la distribuzione televisiva, e le stazioni radio. I ricavi sono generati principalmente da:
- diritti per la trasmissione dei programmi del gruppo, fatturati ai fornitori di servizi via cavo, via satellite e di telecomunicazione;
- vendite di spazi pubblicitari agli inserzionisti durante programmi;
- vendita dei diritti sui programmi del Gruppo alle reti televisive e distributori.
I costi operativi comprendono principalmente i costi delle produzioni.
Le reti via cavo principali producono programmi propri o acquisiscono diritti da terzi:
- ESPN detiene i diritti per vari programmi sportivi professionali e universitari tra cui il calcio universitario e il basket, la National Basketball Association (NBA), la National Football League (NFL), la Major League Baseball (MLB), la Professional Golfers’ Association (PGA), gli USA Open Tennis, vari diritti di calcio, i campionati di Wimbledon e il torneo di golf Masters;
- Disney: i canali televisivi Disney Channel, Disney Junior e Disney XD sono targetizzati in base all’età degli utenti (2-14 anni, 2-7 anni e 6-11 anni rispettivamente) e forniscono anche servizi di video on demand;
- Freedom, per utenti dai 18-34 anni;
- canali FX, che sono FX (serie televisive), FXM (film), FXX (entertainment in generale);
- National Geographic, trasmissione di documentari tramite i canali National Geographic, Nat Geo Wild e Nat Geo.
Le produzioni interne, televisive e cinematografiche sono affidate ad ABC Network, e ora anche a 20th Century Fox.
Parks, Experiences & Products
Le attività nel settore Parchi e Resort generano ricavi dalla vendita di ingressi a parchi tematici, vendite di cibo, bevande e merci, spese per pernottamenti in hotel, vendite di crociere e altri pacchetti vacanza nei club di proprietà. I ricavi sono generati anche da sponsorizzazioni e opportunità di co-branding, affitto di immobili e royalties del Tokyo Disney Resort.
I costi comprendono la manodopera, i costi infrastrutturali, l’ammortamento, i costi della merce, le spese di cibo e bevande vendute, le spese di marketing e di vendita e il costo delle unità del club vacanze. I costi dell’infrastruttura includono spese per i sistemi di informazione, riparazioni e manutenzione, utenze e carburante, tasse sulla proprietà, assicurazioni e trasporti.
Il segmento Prodotti di Consumo e Interactive Media genera entrate principalmente da:
- concessione delle licenze dei film, della televisione e di altre proprietà a terzi per l’utilizzo su prodotti di consumo, materiali pubblicati e giochi multipiattaforma;
- vendita di merci attraverso i negozi al dettaglio, siti di shopping su internet e grossisti;
- vendita di giochi tramite distributori di app e online e attraverso gli acquisti dei consumatori;
- vendita di libri e riviste per bambini auto-pubblicati e fumetti ai grossisti;
- vendita di pubblicità in contenuti video online;
- lezioni presso i centri di apprendimento della lingua inglese in Cina (Disney English).
I costi principali sono i costi dei beni venduti e le spese di distribuzione, i costi di vendita al dettaglio, lo sviluppo dei prodotti e il marketing.
Studio Entertainment
Il segmento Studio Entertainment produce film anche d’d’animazione, contenuti grazie alle case di produzione e distribuzione Walt Disney Pictures, 20th Century Fox, Marvel, Lucasfilm, Pixar, Fox Searchlight Pictures and Blue Sky Studiosdirect-to-video, musica e spettacoli teatrali dal vivo (musical).
Direct To Consumer & International (DTCI)
La divisione opera a livello mondiale tramite i seguenti canali:
- Disney: opera con circa 100 canali in 35 lingue e 165 Paesi;
- ESPN: opera con circa 15 canali in tre lingue e circa 55 Paesi, principalmente in America Latina e Australia, trasmettendo competizioni quali la Premier League, La Liga e i tornei UEFA;
- Fox: opera con circa 190 canali in 40 lingue e in 95 Paesi;
- National Geographic: opera con circa 80 canali in circa 45 lingue e in 90 Paesi.
La divisione offre anche i canali in abbonamento quali Disney+ ed EPSN+.
CONTO ECONOMICO
Nel 2018-19 i ricavi sono risultati in aumento del 17,1% a/a da usd 59,4 miliardi a 69,6 miliardi, rafforzando il trend di crescita che aveva caratterizzato il 2017-18 (+7,8% a/a da 55,1 miliardi a 59,4 miliardi).
L’Ebitda ha registrato un progresso del 4,2% da 18,4 miliardi (31% dei ricavi) a 19,2 miliardi (27,6% del fatturato), mentre l’Ebit è sceso del 2,5% da 15,4 miliardi (25,9% dei ricavi) a 15 miliardi (21,6% del fatturato).
L’andamento dell’Ebitda e dell’Ebit è riconducibile ad alcune voci di costo, cresciute più che proporzionalmente rispetto ai ricavi per via sia del consolidamento di 20th Century Fox che delle uscite operative. I costi per servizi sono aumentati del 32,4% da 27,5 miliardi a 36,5 miliardi, le spese generali e amministrative del 30,3% da 8,9 miliardi a 11,5 miliardi e gli ammortamenti e svalutazioni del 38,2% da 3 miliardi a 4,2 miliardi.
Inoltre, la contrazione dell’Ebit è attribuibile al calo dei business Studio Entertainment (-10,6% da 3 miliardi a 2,7 miliardi) e DTCI (da -738 milioni a -1,8 miliardi), parzialmente mitigato dall’andamento di Media Networks (+1,9% da 7,3 miliardi a 7,5 miliardi) e Parks, Experiences & Products (+10,9% da 6,1 miliardi a 6,8 miliardi).
Infine, complici anche le maggiori uscite di natura finanziaria (da 676 milioni a 1,1 miliardi) e il maggiore carico fiscale (da 1,7 miliardi a 3 miliardi per il venire meno del beneficio derivante dal Tax Act), il risultato netto è diminuito da 13,1 miliardi a 11,6 miliardi (-11,3%).
Ciò ha determinato la contrazione del net margin dal 22% del 2017-18 al 16,7% del 2018-19.
BREAKDOWN RICAVI
Il 2018-19 ha visto i ricavi in crescita del 17,1% a/a da 59,4 miliardi a 69,6 miliardi grazie al consolidamento di 20th Century Fox, effettivo dal 20 marzo 2019.
Al risultato hanno contributo di tutti i business; Media Networks è cresciuto dal 13,3% a 24,8 miliardi (35,7% del totale), Parks, Experiences & Products del 6,2% a 26,2 miliardi (37,7% del totale) e Studio Entertainment del 10,6% a 11,1 miliardi (16% del totale).
Infine, grazie anche al consolidamento dei canali Fox, DTCI ha più che raddoppiato il suo fatturato, da 3,4 miliardi (5,7% del totale) a 9,3 miliardi (13,4% del totale).
Da un punto di vista geografico, l’area USA e Canada rappresenta il 72,7% del fatturato (50,6 miliardi, +12,2% a/a), l’Europa l’11,5% (8,0 miliardi, +13,9% a/a) e l’APAC l’11,2% (7,8 miliardi, 41% a/a).
STATO PATRIMONIALE
Lo struttura finanziaria ha visto un patrimonio netto aumentare dagli usd 52,5 miliardi del 29 settembre 2018 (con un ratio total asset/equity pari a 1,87x) ai 93,9 miliardi del 28 settembre 2019 (con un ratio total asset/equity pari a 2,07x).
L’indebitamento finanziario netto è cresciuto da 16,7 miliardi a 40,5 miliardi alle due date sopra indicate, con la componente a breve della pfn che è passata da un saldo positivo di 360 milioni al 29 settembre 2018 a uno negativo per 2,3 miliardi al 28 settembre 2019.
Al 30 settembre 2017 l’equity e l’indebitamento finanziario netto erano pari rispettivamente a 45 miliardi e 21,3 miliardi.
CONFRONTO CON I COMPETITORS
I principali peers di Walt Disney sono le aziende che operano nel settore media (broadcasting, produzioni cinematografiche ed editoriali, ecc.).
Nell’ultimo esercizio Comcast ha realizzato un fatturato di usd 35,9 miliardi (+8,9% a/a), Netflix di usd 15,8 miliardi (+35,1% a/a), Vivendi di eur 13,9 miliardi (+11,3% a/a), Discovery di 10,6 miliardi (+53,5% a/a) e Mediaset di 3,4 miliardi (-4,2% a/a).
Per quanto riguarda l’Ebit, Comcast ha conseguito un risultato di usd 6,7 miliardi (+2,9% a/a , Ros del 18,6%), Discovery di usd 1,9 miliardi (+171% a/a, Ros del 18,3%), Netflix di usd 1,6 miliardi (+91,3% a/a, Ros del 10,2%), Vivendi di eur 1,2 miliardi (+16,1% a/a, Ros dell’8,5%) e Mediaset di eur 74 milioni (-67,3% a/a, Ros del 2,2%).
Infine, circa il risultato netto, Comcast ha concluso l’ultimo esercizio con un utile netto di usd 5,3 miliardi (+1,7%, margin del 14,8%), Discovery di usd 681 milioni (perdita di 313 milioni nell’esercizio precedente, margin del 6,5%), Netflix di usd 1,2 miliardi (559 milioni nell’esercizio precedente, margin del 7,7%), Vivendi di eur 157 milioni (-87,4%, margin dell’1,1%) e Mediaset di 597 milioni (214 milioni nell’esercizio precedente, margin del 17,6%).
Da un punto di vista patrimoniale, il ratio Total Asset/Equity di Comcast è pari a 1,60x, quello di Discovery a 3,22x, quello di Netflix a 4,96x, quello di Vivendi a 1,96x e quello di Mediaset a 1,84x.
Da un punto di vista finanziario, il ratio Net Debt/Equity di Comcast è pari a 0,25x, quello di Discovery a 1,59x, quello di Netflix a 1,25x e quello di Vivendi 0,03x. Mediaset, invece, alla chiusura dell’ultimo esercizio aveva una pfn positiva.
RATIOS
L’aumento dell’indebitamento finanziario netto ha causato la crescita sia del rapporto Net Debt/Ebitda da 0,91x a 2,11x, che del ratio Net Debt/Patrimonio netto da 0,32x a 0,43x.
Questa dinamica è stata solo parzialmente mitigata dall’espansione dell’Ebitda e dell’equity a denominatore.
Infine, il calo dell’utile netto e la citata crescita dei mezzi propri hanno determinato la contrazione del Roe dal 24,7% al 12,3%.
FLUSSI DI CASSA
I flussi di cassa operativi sono stati paria 6 miliardi e hanno parzialmente coperto gli investimenti di Parks & Resorts (4,9 miliardi), le acquisizioni (9,9 miliardi), la distribuzione di dividendi (2,9 miliardi) e l’acquisto di partecipazioni di minoranza (1,4 miliardi).
La parte rimanente è stata finanziata dall’emissione di commercial papers (4,3 miliardi) e l’impiego della cassa derivante dalle discontinued operations (11 miliardi).
STRATEGIA
Il management ritiene che il successo del gruppo sia legato ai seguenti linee di azione:
- creazione di contenuti e acquisizione di diritti sportivi in grado di attrarre utenti sia a livello globale che a livello locale;
- distribuzione multicanale dei contenuti, attraverso trasmissioni tradizionali, via cavo, internet o tecnologia cellulare;
- realizzazione di attrazioni nei parchi a tema, hotel e altre strutture, esperienze di viaggio e prodotti di consumo che soddisfano le mutevoli preferenze dell’ampio mercato di consumo;
- interpretazione dei modelli di consumo dei contenuti attraverso l’adozione e lo sfruttamento delle nuove tecnologie;
- tutela dei diritti di proprietà intellettuale nei prodotti e servizi offerti.
OUTLOOK
Il management ha elaborato le seguenti previsioni per l’esercizio in corso:
- Nel segmento Direct-to-Consumer & International, gli investimenti nei servizi, in particolare Disney+, e il consolidamento di Hulu, determineranno un impatto negativo sul risultato operativo di circa 850 milioni.
- Nel segmento Studio Entertainment, il gruppo nutre grande attesa per le proiezioni del sequel di Frozen e del film Star Wars: The Rise of Skywalker.
- L’acquisizione di 21st Century Fox e di Hulu avranno un impatto diluitivo sull’eps del primo trimestre, prima della contabilità degli acquisti, di circa 30 centesimi per azione. L’acquisizione aumenterà l’eps, prima della contabilità acquisti, per l’anno fiscale 2021.
- Il capex del 2020 sarà superiore di 500 milioni rispetto all’anno precedente, principalmente per gli investimenti nelle aree DTCI e Corporate.
PREVISIONI DEGLI ANALISTI
I ricavi al 2022-23 sono attesi a 98,3 miliardi, in aumento ad un Cagr dell’10,3% rispetto ai 69,6 miliardi dell’esercizio 2018-19, l’Ebitda dovrebbe attestarsi a 24,8 miliardi, ad un Cagr dell’8,4% in confronto ai 18,6 miliardi dell’ultimo anno fiscale, mentre l’Ebit è previsto in crescita, sempre alla fine dell’esercizio 2022-23, a 20,6 miliardi ad un Cagr del 9,3% rispetto ai 15 miliardi dell’esercizio 2018-19.
Al contrario, la marginalità è vista in contrazione: alla fine del 2022-23 l’Ebitda margin è atteso al 25,3% (26,8% nel 2018-19) e l’Ebit margin al 21% (21,6% nel 2018-19).
Le view degli analisti sull’azione ordinaria a inizio gennaio 2020 possono essere raggruppate in 26 buy, 9 hold e 1 sell.
Il target price medio è visto a usd 158,70, ovvero l’8,9% al di sopra delle quotazioni attuali.
PUNTI DI FORZA
- Portafoglio brand conosciuto e apprezzato in tutto il mondo (Topolino, Star Wars ecc.).
- Diversificazione in vari ambiti dell’intrattenimento; il gruppo è attivo nel broadcasting di contenuti di diverso genere, nelle produzioni cinematografiche, nel business dei parchi di divertimento nonché nel merchandising di prodotti Disney.
- Dimensioni dell’azienda, in grado di supportare eventuali investimenti anche onerosi.
PUNTI DI DEBOLEZZA
- Concentrazione del business in USA e Canada, cui si realizza il 72,7% del fatturato.
- Andamento dei costi delle produzioni che hanno contribuito al calo della marginalità (Ebitda margin ed Ebit margin) nell’ultimo esercizio.
OPPORTUNITA’
- Crescita del mercato online, che rappresenta un’ulteriore occasione accesso degli utenti ai contenuti del gruppo.
- Espansione del settore del gaming, come opportunità di business.
- Sinergie derivanti dall’acquisizione di 20th Century Fox come leva per incrementare la redditività.
MINACCE
- Prodotti di intrattenimento alternativi (Playstation, film e cartoons di competitors) possono incontrare meglio le preferenze dei consumatori.
- Andamento dei costi delle produzioni, non sempre programmabili e prevedibili.
- Pirateria, come accesso ai contenuti del gruppo senza ritorni economici per l’azienda.
- Condizioni metereologiche che possono condizionare l’affluenza nei parchi divertimenti e nelle strutture del gruppo.
BORSA
Il 2020 è cominciato proseguendo il ritracciamento iniziato nell’ultimo mese del 2019, dopo che il 27, 28 e 29 novembre l’azione aveva chiuso le contrattazioni sui massimi storici a usd 151.
In precedenza, nella seconda metà di aprile e per tutto novembre il titolo aveva vissuto due rally che l’avevano portato dagli usd 108,10 di inizio 2019 alle già citate quotazioni sopra agli usd 150.
Attualmente l’azione, dopo avere toccato la banda di Boellinger inferiore, scambia sulla media mobile a 20 giorni, sugli usd 145.