Dalla lettura del piano industriale 2020-2022, approvato ieri da Cda, emerge un obiettivo di fatturato del 2020 in crescita del 100%, una dinamica che non consente ancora di coprire i costi fissi e le spese di ricerca.
L’Ebitda, infatti, è atteso positivo nel 2022, con un ritardo rispetto agli obiettivi comunicati a marzo 2018 e nonostante l’incremento degli accordi commerciali e la previsione di vendite FY 2019 (+50% a 3,2 milioni).
La dinamica a livello di gestione operativa dei primi sei mesi del 2019, infatti ha mostrato un forte incremento dei ricavi (+56,5% a 1,8 milioni) che non è stato accompagnato da un miglioramento dei margini, che invece hanno aumentato il loro deficit (Ebitda +6,8% a -3,2 milioni; Ebit +11,5% a -4,4 milioni).
Un trend che ha caratterizzato i conti del gruppo negli ultimi anni e che dovrebbe ripetersi anche l’esercizio in corso e il 2021.
Un’attesa che spinge il management ad avviare una nuova raccolta di risorse finanziarie reperendo entro i primi mesi del 2020 almeno 3,5 milioni attraverso un aumento di capitale per sostenere il business.