L’Indice Infrastrutture Italiane ha guadagnato l’1,1%, sovraperformando al tempo stesso sia il corrispondente indice settoriale europeo (+0,4%), sia il principale indice milanese (+0,7%).
L’accordo siglato dal presidente americano, Donald Trump, e dal vicepremier cinese, Liu He, ridurrà alcune tariffe e vedrà Pechino aumentare gli acquisti di beni e servizi statunitensi per 200 miliardi di dollari in due anni. Diverse le questioni spinose ancora aperte, che verranno affrontate solo nella seconda fase dei negoziati, ma fino alle presidenziali statunitensi di novembre è improbabile che si registrino novità significative.
Atlantia, unica big del comparto, ha chiuso gli scambi sopra la parità a +1,2%. Il ministro De Micheli ha dichiarato che ad oggi non c’è una decisione sulla concessione e il premier Conte ha smentito che possa essere presa nel Cdm odierno.
Ieri sera a mercati chiusi il Cda della controllata ASPI ha approvato le linee guida del piano strategico 2020-23 di trasformazione dell’azienda che prevede investimenti per 7,5 miliardi tra investimenti e manutenzioni. Le spese di manutenzione saranno in crescita del 40% rispetto al quadriennio precedente, in linea con le interlocuzioni con il MIT.
Ricordiamo inoltre che il colosso assicurativo tedesco Allianz, tra gli azionisti internazionali di Autostrade per l’Italia, ha presentato alla Commissione Europea un esposto contro il decreto Milleproroghe che apre alla possibilità di modifica unilaterale dei contratti di concessione.
Tra le Mid Cap, si segnala la performance di Inwit (+4,6%), sostenuta dall’ok imminente della Commissione Europea per la fusione con Vod Towers. Arretra invece Astm (-2,4%), penalizzata dal contesto incerto per i gestori autostradali.
In calo tutti i titoli delle società a bassa capitalizzazione con Autostrade Meridionali in calo del 3,3 per cento.