I futures sull’azionario Usa guadagnano lo 0,3-0,4%, preannunciando una partenza ancora positiva a Wall Street proseguendo la corsa su nuovi record in scia al buon inizio della stagione delle trimestrali, all’allentamento delle tensioni commerciali e al miglioramento del quadro macroeconomico.
Ieri i principali indici americani hanno chiuso in rialzo, aggiornando per l’ennesima volta i propri massimi storici. Lo S&P 500 ha guadagnato lo 0,8%, il Dow Jones lo 0,9% e il Nasdaq l’1,1 per cento.
Un rally guidato principalmente dal settore tecnologico, con Alphabet che ieri ha raggiunto il traguardo dei 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione per la prima volta nella storia.
La casa madre di Google è la quarta società tech statunitense a centrare questo obiettivo, dopo Microsoft, Apple e Amazon, con quest’ultima che però attualmente capitalizza 930 miliardi di dollari.
Aggiungendo anche Facebook alla lista, le cinque maggiori società tech Usa ora valgono complessivamente 5.200 miliardi di dollari, pesando per oltre il 17% dello S&P 500.
A sostenere il sentiment ieri hanno contribuito i dati sulle vendite al dettaglio Usa a dicembre, aumentate dello 0,3% su base mensile evidenziando come l’economia americana mantenga un buon tasso di crescita trascinata dai consumi.
In Cina, invece, nel 2019 il Pil è cresciuto del 6,1%, il ritmo più lento dal 1990 e nella parte bassa della forchetta del 6,1-6,5% indicata da Pechino, risentendo della guerra commerciale con gli Stati Uniti.
Gli operatori si attendono ora nuove misure di stimolo da parte del governo cinese quest’anno per spingere investimenti e domanda, in uno scenario che ha dato segnali di stabilizzazione con la tregua sui dazi che ha fatto salire la fiducia delle imprese.