Officina Stellare (Aim) – Confermarsi una delle realtà più interessanti sul mercato

“La nostra azienda è da sempre orientata all’estero, con una già ampia penetrazione in molti ambiti scientifici internazionali. La fase di quotazione ci ha concesso di accrescere la solidità percepita nei mercati che già conoscevamo ma ha anche dato molta visibilità in ambito nazionale, richiamando attenzione sulle unicità della nostra azienda”

Con queste parole Gino Bucciol, Chief Business Development Officer (CBDO) di Officina Stellare, ha sintetizzato i principali benefici ottenuti dalla quotazione a Piazza Affari in un’intervista rilasciata a Market Insight.

A distanza di circa sette mesi dallo sbarco a Piazza Affari, Bucciol non ha dubbi sulla scelta intrapresa ormai più di un anno fa quando sono partite le attività strumentali alla quotazione in Borsa di Officina Stellare che dallo scorso 26 giugno ha guadagnato oltre il 44,5% arrivando a una valutazione di 8,67 euro (prezzo collocamento 6 euro).

“Le motivazioni che ci hanno portato a fare questa scelta e le ricadute che ci aspettavamo sono state tutte confermate” spiega il responsabile sviluppo business di Officina Stellare e prosegue “ci aspettavamo prima di tutto, ovviamente, un riscontro da parte degli investitori che ci permettesse di attuare, velocemente, la nostra strategia di crescita fatta di investimenti in personale qualificato e dotazioni tecniche di alto livello per il manufacturing”.

Elementi fondamentali ai quali aggiungere “una maggiore visibilità in campo nazionale e internazionale, in modo da risultare più ‘attrattivi’, oltre a una crescita in termini di maturità e di organizzazione”.

Il percorso di quotazione in Borsa, spiega Bucciol, “fin dalle sue fasi ‘preparatorie’ spinge l’emittente ad iniziare a pensare ‘da grande’ e a doversi interfacciare con un mondo, che nel nostro caso era completamente nuovo. L’attivarsi di questa ‘evoluzione’ era uno degli effetti sperati. La costruzione di un piano industriale solido, il dover anticipare una crescita pensando agli anni futuri, l’implementare una struttura aziendale pronta a reggere l’impatto degli investimenti in termini industriale e di personale ha costretto tutti noi a costruire il nostro futuro in modo molto preciso”.

Un futuro ben delineato già in sede di IPO, che vede al centro “la realizzazione della prima Space Factory Italiana, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di un mercato che sta esplodendo ed i cui numeri, per i prossimi anni sono impressionanti”.

Officina Stellare, aggiunge Bucciol, “era ed è una azienda che sta vivendo un grande successo per la particolarità delle proprie realizzazioni e coerentemente con le nostre aspirazioni e quanto illustrato in sede di collocamento ai nostri investitori, la nostra necessità principale è stata quella di incrementare la capacità produttiva per far fronte agli ordini ricevuti ed aumentare la penetrazione del mercato. Si è quindi investito in questo, prima di tutto. Attraverso l’acquisizione di macchinari per la produzione, di nuovi spazi dove far crescere la Space Factory che abbiamo in mente e l’assunzione di personale altamente qualificato: un processo ancora in corso, di cui molti importanti passi sono già stati compiuti”.

Spostando l’attenzione sull’anno appena iniziato, il manager ha sottolineato l’importanza di confermare i diversi step previsti nel piano a medio e lungo termine, mantenendo il focus sull’importante crescita attesa.

“Consolidare il primo step di crescita, grazie agli investimenti fatti e presentarsi sul mercato con una maggiore capacità produttiva e una maggiore capacità di evasione degli ordini. La New Space Economy richiede alte tecnologie ma anche elevati volumi produttivi. Quello che ci aspettiamo per il 2020 è sostanzialmente questo: confermarci come una delle più interessanti aziende sul mercato internazionale, focalizzandoci su items come la Laser Comm, la Space Situazione Awareness e l’osservazione della Terra dallo spazio”, conclude Bucciol.

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