Il cda di Cattolica Assicurazioni, riunitosi lo scorso 16 gennaio, ha chiuso la porta alle proposte di modifiche dello statuto arrivate da alcuni soci.
Le motivazioni sono contenute nella relazione depositata in vista dell’assemblea del prossimo 7 marzo, nella quale si giudicano le richieste di modifica dello statuto avanzate dai soci dissidenti Francesco Brioschi e Massimiliano Cagliero “del tutto inutili a raggiungere un obiettivo che già oggi lo statuto garantisce”.
Tuttavia, per mostrare la propria “massima apertura verso l’azionariato” il cda deciso di convocare l’assemblea per chiamare i soci al voto sulle questioni come richiesto, ma ha ribadito “possibili rischi di incongruenze e dissonanze ma anche di deviazione dai binari della validità delle delibere”.
Nello specifico, il board ha definito “disallineate alla prassi” le richieste, in particolare riguardo le richieste su limiti di mandato ai consiglieri e a quelli di età e ha sollevato dubbi di “legittimità” sulla clausola che renderebbe retroattive le modifiche statutarie facendo decadere quattro membri del cda.