Obbligazioni – Di Maio lascia, Conte rassicura

Il leader politico dei 5 Stelle abdica e la guida del Movimento viene assunta ad interim dal senatore anziano Crimi fino alla convocazione degli Stati Generali di primavera. Il Premier Conte rassicura sulla impermeabilità del governo alla vistosa incrinatura nelle forze che lo appoggiano e c’è chi, con grande severità, ricorda la sorte di Enrico Letta, immolato proprio all’indomani delle dichiarazioni di chi ne aveva ribadito pubblicamente la fiducia. L’opposizione scalda i muscoli e invoca le urne, certa di un successo elettorale che è ancora tutto da provare.

Sarà, forse, per il fatto che, come sempre in Italia, le simpatie e i voti cambiano con grande facilità e alla fine sono sempre le alleanze a farla da padrone, l’esito più probabile resta sempre un prosieguo incerto e claudicante dell’esistente piuttosto della svolta radicale verso un nuovo ignoto e questo è tradotto dal mercato come uno spread fedele a quello che l’Italia continua a rappresentare per l’Europa: un Paese importante sì, ma guardato sempre con sospetto.

I tassi del Btp invertono, fortunatamente, direzione e lo spread riesce a ridiscendere sotto quota 160 gettandosi alle spalle 10 centesimi che sono veramente molti in giornate in cui le normali oscillazioni non superano i due, ma resta con evidenza un premio al rischio che accomuna il nostro Paese ad un minuto drappello di coda.

Tutto questo in uno scenario globale molto articolato dove i mercati finanziari hanno fagocitato da inizio anno eventi drammatici e appaiono cinicamente molto fiduciosi in una soluzione efficace all’improvvisa emergenza sanitaria che turba i sonni di queste ultime notti.

Maturità, cinismo, atarassia, queste caratteristiche convivono probabilmente anche nell’osservare l’ultimo passaggio con cui la Regina Elisabetta apporrà il proprio imprimatur sulla legge che sancisce definitivamente la no-deal Brexit, fino a qualche tempo fa potenziale “disruption factor”, oggi ridotta a fatto di cronaca di appeal grandemente inferiore a quello dell’avvenire borghese del principe Harry.

Cambi sempre molto stabili e attesa per le parole di Lagarde nella prima conferenza del 2020, forse troppo carica di aspettative per conoscere il pensiero di un Presidente dal pedigree politico, mentre per la prima volta dopo giorni gli spread dell’high-yield sobbalza interrompendo la continuità del movimento al ribasso che aveva resistito imperterrito alla maggiore volatilità delle piazze azionarie.