Mercati – Wall Street frena ma l’Europa chiude positiva, Milano a +1,1%

Le borse europee riducono i guadagni in scia all’inversione di rotta di Wall Street ma chiudono in territorio positivo, complici i timori per la diffusione del coronavirus cinese dopo la notizia di un nuovo caso, il secondo, negli Usa.

A piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in rialzo dell’1,1% a 23.969 punti. Ben intonati anche l’Ibex 35 di Madrid (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,9%), il Ftse 100 di Londra (+1%) e il Dax di Francoforte (+1,4%). Scivolano in negativo, invece, Dow Jones (-0,2%), S&P 500 (-0,4%) e Nasdaq (-0,2%).

A rallentare i listini, la paura di ulteriori contagi del virus cinese e le possibili conseguenze sulla crescita globale, in particolare per i comparti del retail e dei trasporti.

Notizie confortanti, invece, dall’agenda macro e in particolare dagli indici Pmi preliminari di gennaio dei Paesi europei. I dati hanno evidenziato in particolare un miglioramento degli indicatori tedeschi relativi al settore manifatturiero e ai servizi. In progresso anche l’attività manifatturiera della Francia e dell’aggregato dell’eurozona. Sotto le attese il Pmi manifatturiero statunitense, mentre l’indice dei servizi ha sovraperformato il consensus.

Sul Forex, l’euro/dollaro arretra a 1,102 all’indomani del meeting della Bce, che ha confermato la politica monetaria altamente accomodante e ha avviato una review della strategia, da concludersi entro fine anno. In lieve calo anche il cambio fra biglietto verde e yen a quota 109,4.

Tra le materie prime arretrano nuovamente le quotazioni del greggio con il Brent (-2,5%) a 60,5 dollari e il Wti (-2,7%) a 54,1 dollari, ancora condizionate dai timori che l’epidemia in Cina possa ridurre la domanda di carburante e frenare la crescita economica globale.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp è sostanzialmente stabile in area 156 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,22%, in attesa dell’esito del test elettorale di domenica in Calabria ed Emilia Romagna.

Tornando a Piazza Affari, gli acquisti premiano Hera (+3,2%) e Atlantia (+3,2%), sostenuta dagli spiragli per un possibile accordo con un governo e dai rumors su uno spin off di Autostrade per poi ampliare il portafoglio con altre partecipazioni infrastrutturali in Italia e all’estero.

In spolvero anche Poste Italiane (+3,2%) che ha presentato oggi agli investitori a Londra la propria strategia sull‘innovazione, parte integrante del piano strategico “Deliver 2022”. In coda al Ftse Mib resta chiude invece Azimut (-2,8%) seguita da Pirelli (-2,5%) in scia all’outlook deludente di Nokian.