Il Ftse Italia Servizi Finanziari termina con un lieve rialzo dello 0,2% e in direzione opposta all’omologo europeo (-1%), risentendo in parte della seduta sottotono del comparto bancario (-0,6%) e uniformandosi al Ftse Mib (0,0%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale.
Nel frattempo, la Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse e avviato un riesame della strategia di politica monetaria.
Sul fronte italiano, le imminenti elezioni in Emilia-Romagna daranno un’idea sulla tenuta del Governo, il tutto dopo le dimissioni di Luigi Di Maio da capo politico dei 5 Stelle, uno dei partiti che appoggia il Governo.
Il rallentamento del settore creditizio ha impattato parzialmente anche sui titoli dell’asset management, tra i quali gli acquisti premiano Azimut (+0,1%) e Banca Generali (+0,8%).
Sul listino principale nuovo stop per Nexi (-0,7%), sempre al centro di rumor su possibili operazioni straordinarie e su cui è intervenuta Moody’s.
Tra le Mid Cap lettera su Banca Ifis (-2,2%), reduce dalla presentazione del nuovo piano industriale al 2022. Ok Cerved (+0,8%), al lavoro per valorizzare il credit management, e doValue (+0,3%), che ha registrato dei cambiamenti nell’assetto azionario.
Tra le Small Cap denaro su Banca Intermobiliare (+0,7%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano strategico.