Utility (+1,2%) – Si distingue Hera (+3,1%) su nuovi massimi dal 2007

Ieri il Ftse Italia Servizi Pubblici ha riportato un +1,2%, sostanzialmente in linea con il corrispondente europeo (+1,1%). Invariato il Ftse Mib.

Chiusura sottotono per le borse del Vecchio Continente, in linea con l’andamento negativo di Wall Street, mentre gli investitori continuano a valutare i possibili rischi per la crescita globale legati al virus cinese. Il tutto dopo la mattinata in rosso delle borse asiatiche, in particolare dei listini cinesi nell’ultima seduta prima delle vacanze per il Capodanno lunare.

La Bce ha lasciato invariati i tassi e avvierà un riesame della strategia di politica monetaria, che includerà la formulazione quantitativa della stabilità dei prezzi, gli strumenti di politica monetaria, l’analisi economica e monetaria e le prassi di comunicazione. Tale review dovrebbe concludersi entro la fine del 2020.

Tornando alle utility, tra le Big si distingue Hera che porta a casa il 3,1% a 4,11 euro, consolidando i guadagni della seduta precedente che l’avevano portata a chiudere a 3,98 euro, attestandosi così sui massimi da oltre dieci anni, dopo i 3,35 euro di fine aprile 2007.

Bene anche Terna (+1,7%) e A2A (+1,2%). Quest’ultima, nella persona del presidente Valotti, ha confermato la strategia di mantenere e incrementare il ruolo di partner industriale nelle imprese con cui stringe accordi. Inoltre ha auspicato una grande alleanza lombardo-veneta nel Nord con Agsm Verona e Aim Vicenza.

Tra le Mid, fanno meglio Acea (+2,5%) e Iren (+2,4%), mentre tra i titoli a minore capitalizzazione Biancamano riporta un +1,6 per cento.