Mercati Usa – Apertura in forte calo, Nasdaq a -2,3%

Partenza in rosso a Wall Street in scia ai crescenti timori sulla diffusione del coronavirus e dei suoi effetti sull’economia reale, a cominciare da quella cinese. Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq perde il 2,3%, il Dow Jones l’1,8% e lo S&P 500 l’1,7 per cento.

Pechino ha annunciato che estenderà le festività per il Capodanno Lunare al 2 febbraio nel tentativo di frenare il diffondersi del contagio, mentre il bilancio delle vittime ha superato gli 80 morti e le persone infettate sono salite a circa 2.800.

Il clima di avversione al rischio sui mercati ha alimentato le prese di profitto sull’azionario dopo i recenti record toccati dall’equity globale, incoraggiando un “flight to safety” verso gli asset considerati rifugio.

In rialzo infatti l’oro, balzato a 1.583 dollari l’oncia, mentre sul Forex gli acquisti premiano la divisa nipponica, con il cambio dollaro/yen sceso sotto la soglia di 109.

Il biglietto verde si rafforza invece nei confronti della moneta unica, con il cambio euro/dollaro a 1,102 dopo la diffusione in mattinata dell’indice tedesco Ifo risultato inferiore alle attese.

Decisa discesa dei rendimenti dei Treasury su tutta la lunghezza della curva, con il tasso sul decennale americano in calo di circa 7 punti base all’1,61% e quello del biennale di circa 5 punti base all’1,44 per cento.

Il tutto all’inizio di una settimana che si preannuncia densa di appuntamenti rilevanti sia dal punto di vista macroeconomico che sul fronte delle trimestrali, con la diffusione nei prossimi giorni dei risultati di alcuni colossi come Apple, Facebook, Boeing, Caterpillar, Lockheed Martin, General Electric, Exxon Mobil e Chevron.

L’attenzione degli investitori sarà rivolta inoltre alla riunione della Federal Reserve e a quella della Bank of England, l’ultima presieduta da Mark Carney e in vista dell’avvio ufficiale della Brexit il 31 gennaio.

Tra le materie prime, infine, prosegue la discesa delle quotazioni del greggio con il Brent (-2,4%) a 59,3 dollari e il Wti (-2,3%) a 53 dollari, sui crescenti timori che l’impatto del coronavirus possa portare a un rallentamento della domanda di petrolio.