Mps – Spinta dagli acquisti a Piazza Affari (+3,9%)

Mps alla ribalta a Piazza Affari. Le azioni dell’istituto guidato da Marco Morelli guadagnano alle 9:50 il 3,9% a 1,8 euro. Il tutto con elevati volumi degli scambi. Sono passati di mano 3,4 milioni di titoli, contro una media di 4 milioni negli ultimi tre mesi.

La vittoria del candidato del centro-sinistra in Emilia Romagna, che mette in disparte i rischi di una crisi politica che possa fare cadere il Governo, ha messo le ali al settore bancario e a Mps in particolare.

La banca, infatti, si trova a un punto cruciale del proprio risanamento. A giorni è atteso il verdetto della Commissione Europea sul piano di de-risking dell’istituto presentato dal Tesoro.

Un passo cruciale per il futuro della banca, che si trova in portafoglio ancora 14,5 miliardi di Npl, pari a oltre il 16% del totale crediti, nonostante la pulizia dei crediti deteriorati effettuata in passato che include l’operazione da 24 miliardi inclusa nel piano di salvataggio che ha visto l’ingresso nel capitale dello Stato tramite l’aumento di capitale precauzionale.

Il venire meno del timore di una crisi di Governo, quindi, è una notizia positiva per il settore del credito, ma per Mps in particolare modo perché scongiura l’interruzione della trattativa tra il Ministero dell’Economia e Bruxelles sul piano di cessione degli Npl che è il presupposto per l’uscita dal capitale dello Stato.

E a quel punto Mps potrebbe trovarsi davanti una schiera di pretendenti. Finora infatti le diverse banche di medie dimensioni quali Banco Bpm, Ubi e Bper, che potrebbero avere le caratteristiche interessanti per svolgere il ruolo di partner, si sono tenute le mani libere dall’impegnarsi in operazioni di aggregazione.

Ubi presenterà il prossimo piano strategico il 17 febbraio; a stretto giro arriverà quello di Banco Bpm che sarà varato i 3 marzo.

Successivamente potrebbe aprirsi la stagione delle aggregazioni tra gli istituti di medie dimensioni con l’obiettivo di creare un polo bancario che possa beneficiare delle economie di scala sempre più rilevanti in uno scenario di bassi tassi di interesse.