Banche – BCE: sei istituti della zona euro su 109 non rispettano i requisiti di capitale

“Sei banche su 109 che hanno partecipato alla valutazione mostrano livelli di CET1 sotto la guidance Pillar2. A queste banche, che non hanno adottato misure soddisfacenti nell’ultimo trimestre del 2019, verrà richiesto di intraprendere azioni riparatorie secondo un timing preciso”.

Lo si legge in una nota della stessa BCE relativa ai risultati del processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP) condotto nel 2019 su 109 istituti della zona euro e pubblicata oggi.

Il comunicato precisa che “i requisiti e gli orientamenti complessivi SREP in termini di CET1 sono rimasti nel 2019 stabili al 10,6%, lo stesso livello registrato nel 2018” e che “i requisiti patrimoniali di secondo pilastro, fissati dall’autorità di vigilanza per ogni banca, e gli orientamenti non vincolanti di secondo pilastro sono stati pari in media rispettivamente al 2,1% e all’1,5%, entrambi invariati rispetto all’anno precedente”.

“Siamo sostanzialmente soddisfatti del livello complessivo di adeguatezza patrimoniale degli enti significativi sottoposti alla nostra vigilanza” ha dichiarato Andrea Enria, presidente del consiglio di vigilanza della BCE.

“La nostra valutazione ha rilevato che permangono preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda i modelli imprenditoriali, la governance interna e i rischi operativi delle banche. È su questi aspetti che si concentrerà maggiormente la nostra azione di vigilanza”, ha sottolineato Enria.

Per la prima volta la BCE, allo scopo di migliorare la trasparenza, pubblica anche i dati aggregati per modello imprenditoriale e le informazioni per singola banca sui requisiti patrimoniali di secondo pilastro. In relazione al ciclo SREP in questione, 108 banche hanno acconsentito a tale comunicazione oppure hanno già divulgato i requisiti di secondo pilastro.

Da questo ciclo SREP è emerso che gli enti con livelli elevati di crediti deteriorati stanno sostanzialmente raggiungendo gli obiettivi stabiliti per il risanamento dei loro bilanci. A tali enti la Vigilanza raccomanda di mantenere un’elevata attenzione nei confronti del continuo miglioramento dei loro profili di rischio di credito.