Mercati Usa – Appesantiti dal “virus cinese”: Nasdaq -1,9%

Seduta difficile per i listini americani che tentano a più riprese un modesto recupero durante la giornata, ma senza successo.

Alla debacle del Nasdaq (-1,9%) si associano anche lo S&P500 ed il Dow Jones, entrambi in calo dell’1,6%, ed il Russell 2000 che arretra solo dell’1,1%.

Schizza, invece, la volatilità con l’indice VIX che guadagna il 25% e sale a 18,25 punti dopo un picco fino a quota 19.

I timori per la diffusione del virus a livello planetario sono stati una buona occasione al momento per prendere profitto dopo quattro mesi di rialzo ininterrotto. Tuttavia è ancora presto per parlare di una vera e propria correzione che si potrebbe manifestare nelle prossime sedute.

Tutti gli undici settori dello S&P500 sono terminati in rosso affossati dall’energia (-2,8%) e dalla tecnologia (-2,4%). Molto più modesta, al contrario, la discesa dei settori difensivi quali i consumi durevoli e discrezionali in calo entrambi dello 0,3%.

In difficoltà anche l’indice dei semiconduttori (-3,9%), mentre Apple lascia sul terreno il 2,9% in attesa dei risultati trimestrali che saranno pubblicati questa sera.

Giornata complicata per le materie prime con il petrolio che non arresta la sua discesa e termina in calo del 1,9% a quota 53,1 dollari al barile, dopo un minimo fino a $52,45.

Nello stesso settore Exxon scende ai minimi degli ultimi dieci anni, appesantita dal basso prezzo del greggio e dal calo degli investimenti estrattivi per i prossimi anni da parte della società.

Falsa partenza invece dei metalli preziosi con l’oro (+0,5%) che resta ancora ben al di sotto di quota 1.600 dollari l’oncia e l’argento che chiude invariato a $18,05 dopo un picco fino a $18,35 nella mattinata asiatica.

Sul mercato obbligazionario, la paura spinge i rendimenti ai minimi degli ultimi quattro mesi e vicino a quelli del 2019.

Nello specifico, la scadenza biennale arretra di cinque punti base al 1,43% e la decennale di otto al 1,61% con uno restringimento dello spread a 18 bps.

Dollaro in leggero rafforzamento a 1,1010 sulla moneta unica.