Il Ftse Italia Servizi Finanziari avvia la settimana con un calo del 3,3% e al di sotto dell’omologo europeo (-1,9%), risentendo delle vendite sul comparto bancario (-1,3%) e facendo peggio del Ftse Mib (-2,3%).
Sul versante internazionale si riducono in parte i timori per il rallentamento della crescita globale, con Usa e Cina che hanno firmato ieri la fase 1 dell’accordo commerciale, anche se adesso c’è qualche preoccupazione legata al diffondersi del coronavirus con epicentro la Cina.
Sul fronte italiano, l’esito delle elezioni in Emilia-Romagna hanno segnato la vittoria del PD, che rafforza la tenuta del Governo appoggiato dallo stesso PD e dal M5S, nonostante il crollo di quest’ultimo nella stessa tornata elettorale.
Il rallentamento del settore creditizio ha impattato anche sui titoli dell’asset management, inclusa Anima (-4,6%) sul Mid Cap.
Sul listino principale ritraccia Nexi (-2%), sempre al centro di rumor su possibili operazioni straordinarie. In rosso Exor (-3,7%), mossasi in scia all’andamento negativo delle controllate quotate.
Tra le Mid Cap stop per Banca Ifis (-1,6%), reduce dalla presentazione del nuovo piano industriale al 2022. Tiene Cerved (0,0%), al lavoro per valorizzare il credit management, mentre rallenta doValue (-2,9%), che ha registrato dei cambiamenti nell’assetto azionario.
Tra le Small Cap ancora realizzi su Banca Intermobiliare (-3,6%), alle prese con l’implementazione del nuovo piano strategico.