Ubi starebbe valutando una possibile proroga dell’accordo di bancassurance con Cattolica Assicurazioni, in quanto quello attualmente in corso, tramite la joint venture Lombarda Vita di cui la banca possiede il 40%, scadrà nel 2020.
Lo si apprende da Reuters. Nelle scorse settimane la banca stava considerando l’ipotesi di allearsi con un unico partner e, a questo scopo, aveva dato avvio a una gara per ricevere le potenziali offerte dalle compagnie interessate alla partnership, ma il tutto sarebbe poi finito in stand-by. Voci di stampa parlavano di una valorizzazione del business assicurativo di circa 1 miliardo.
Ubi ha in essere anche un’altra partnership con Aviva attraverso la joint venture Aviva Vita, di cui detiene il 20 per cento. Anche questo accordo scadrà nel 2020 e, secondo Reuters, non è da escludere una proroga anche di questo.
Ubi possiede poi il 100% di BAP, compagnia che faceva capo a Banca Etruria, acquisita in seguito dal gruppo lombardo insieme a Carichieti e Banca Marche.
Un’altra possibilità di cui si era parlato nelle scorse settimane era quella di una gestione interna del business assicurativo, che consentirebbe di beneficiare interamente degli utili generati.
Un quadro più chiaro dell’approccio di Ubi sul business assicurativo lo si avrà in occasione della presentazione del nuovo piano industriale, fissata per il prossimo 17 febbraio.
Nel frattempo Giandomenico Genta, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (azionista di Ubi con il 5,91%), a margine di un evento ha dichiarato a Reuters: “Penso che Ubi possa fare una valutazione sull’M&A nel 2020. Tutte le opzioni sul tavolo hanno dignità di essere esaminate”, ma “bisogna guardare i numeri”.
Intorno alle 16:20 a Piazza Affari il titolo sale del 2,3% a 2,85 euro, un andamento in linea con l’indice di settore (+2,7%).