Banca Mediolanum ha deciso al momento di non vendere la quota del 3,28% del capitale di Mediobanca, nonostante la decisione presa ieri dal cda di non considerarla più strategica.
Lo ha riportato alla stampa l’Ad di Banca Mediolanum, Massimo Doris, aggiungendo che “la decisione di riclassificare la quota in Mediobanca è dovuta alla grande incertezza sulla futura governance”. Il tutto “anche alla luce dei fattori esogeni che hanno recentemente interessato la compagine azionaria” dell’istituto di piazzetta Cuccia, come spiegato nella nota di ieri.
Doris, a proposito della recente evoluzione dell’azionariato di Mediobanca, ha spiegato che “in quest’ultimo periodo il patto un po’ alla volta ha visto vari azionisti sfilarsi ed è passato da oltre il 30% al 12% e non più vincolante. Inoltre è arrivato un socio, Del Vecchio, che rumor di mercato ipotizzano potrebbe salire oltre il 10 per cento.
Così Mediobanca non sarebbe più un investment bank indipendente ma avrebbe un socio di controllo, una situazione che non ci piacerebbe, con vari punti interrogativi. Con la decisione annunciata ci teniamo più flessibili e liberi per decidere di uscire se le cose prendono una piega che non ci piace”.
Nel caso in cui Del Vecchio decidesse di salire oltre il 10%, sottolinea Doris alla stampa, le strategie di Banca Mediolanum “dipenderanno dalle sue intenzioni sulla strategia dell’istituto” non escludendo a priori la possibilità di cedere la propria quota “anche allo stesso Del Vecchio, visto che a quel punto prenderebbe una posizione di dominio e che il mercato è molto liquido”.
Doris, infine, ha fatto presente che la decisione non è dipesa dalla gestione della banca poiché Banca Mediolanum è un socio soddisfatto e che non è stata accompagnata da riflessioni su possibili acquisizione di quote strategiche in altre banche.