Il gruppo ha chiuso il 2019 con ricavi in aumento dell’1% a 2.100 milioni (-0,4% in termini organici) sostanzialmente in linea alle attese (2.115 milioni il consensus), mentre nel quarto trimestre il fatturato è cresciuto del 2,4% a 796,4 milioni (+0,8% in termini organici).
Da segnalare che a partire dal quarto trimestre, De’Longhi ha avviato una revisione di alcune politiche commerciali applicate ai principali clienti in Europa e alla relativa trasformazione di sconti finanziari (precedentemente classificati tra gli oneri finanziari) in premi commerciali, quindi a riduzione dei ricavi (e conseguentemente del margine operativo). L’importo di tale voce nel trimestre è stato di 5 milioni, con un impatto negativo sulla crescita dei ricavi pari a circa lo 0,3% nell’anno e lo 0,6% nel quarto trimestre.
L’Amministratore delegato Fabio de’Longhi ha commentato: “Si conclude un anno nel quale il Gruppo ha affrontato diversi cambiamenti nel perimetro d’azione, ma che ha conseguito comunque un fatturato in crescita rispetto all’anno precedente”.
“Nel corso del 2019 si sono sommati effetti negativi esogeni – come quelli sul segmento del comfort derivanti dallo scontro commerciale tra Cina ed USA – ed effetti endogeni – quali le discontinuità nelle macchine a capsule e la decisione di riorganizzare la nostra presenza in Latin America e Turchia – del valore complessivo di circa 36 milioni, che hanno reso il percorso di crescita più difficoltoso del previsto e senza i quali l’aumento dei ricavi sarebbe stato del 2,8% (sostanzialmente in linea alla guidance di un incremento organico del 2-4%)”.
A livello di aree geografiche, il 2019 ha visto un’espansione nel Vecchio Continente, mentre le aree extraeuropee hanno mostrato una flessione, dovuta nell’area APA principalmente ad alcune discontinuità di business, mentre la regione MEIA è stata penalizzata dall’impatto negativo della debolezza del segmento della cottura e preparazione dei cibi.
Nel dettaglio, l’Europa sud-occidentale ha segnato un +0,7% a 819 milioni (+0,5% in termini organici), con importanti conferme della Francia e della Germania, controbilanciate dalla debolezza di alcuni mercati quali Spagna, Portogallo, Italia ed Austria. Nel quarto trimestre, i ricavi hanno registrato un +2,7% a 308 milioni (+2,5% in termini organici).
In crescita dell’8,6% a 600 milioni (+6,9% in termini organici) le vendite in Europa nord-orientale, con i principali mercati (Russia, Ucraina e Paesi CIS, Polonia, Benelux), in espansione double-digit nel trimestre, con l’importante eccezione del Regno Unito in forte flessione nel quarto trimestre e in controtendenza rispetto ai due precedenti trimestri. Il quarto trimestre ha segnato un +6,4% a 240 milioni (+4% in termini organici).
L’area APA (Asia-Pacific-Americas) ha segnato un -4,2% a 542 milioni (-6,6% in termini organici), penalizzata principalmente dall’impatto one-off dell’anticipo al 2018 della importazione e vendita di alcuni prodotti del segmento comfort, del cambio di strategia distributiva nei sistemi a capsule, della ristrutturazione di alcune filiali (in Brasile e Cile) e della decisione di terminare la distribuzione di prodotti da incasso in Australia. Al netto di tali effetti, il fatturato dell’area sarebbe stato in crescita rispetto all’anno precedente. Nel quarto trimestre, le vendite hanno segnato un -2,5% a 203 milioni (-4,6% in termini organici).
Infine, l’area MEIA ha registrato un -5,1% a 139 milioni (-9% in termini organici), ma un +1,9% a 56 milioni (-1,3% in termini organici) nel quarto trimestre grazie alla forte progressione dell’Arabia Saudita, nonostante la riorganizzazione della filiale turca abbia pesato per 4 milioni.
Per quanto riguarda i segmenti di prodotto, le macchine per il caffè hanno confermato un robusto progresso, nonostante le discontinuità già evidenziate nel mondo delle capsule che hanno parzialmente mitigato l’espansione double-digit del comparto fully-auto e delle macchine da caffè manuali.
Il comparto della cottura e preparazione dei cibi chiude l’anno con una flessione mid single digit, con la principale categoria delle kitchen machine (circa il 31% del totale) in negativo low single-digit, mentre altre categorie, come gli handmixer, i contactgrill ed i cooking food processor si sono attestate in territorio positivo.
Per quanto riguarda i rimanenti segmenti, segnaliamo una crescita mid single-digit dell’home care grazie ad un incremento delle vendite sia dei prodotti della pulizia che dello stiro. Di difficile valutazione l’andamento del comparto del comfort (riscaldamento e condizionamento portatili) a causa delle discontinuità che nel corso degli ultimi 12 mesi hanno condizionato le vendite di tali prodotti. In particolare, oltre all’aumento dei dazi all’import dalla Cina negli Stati Uniti, che ne hanno alterato la tempistica di vendita, gli ultimi mesi hanno evidenziato una stagionalità sfavorevole dal punto di vista climatico, che ha rallentato vendite e consegne del trimestre.
Infine, per quanto riguarda il 2020 De’Longhi prevede una crescita dei ricavi in area mid single-digit, sostanzialmente in linea al consensus (+4,6% a 2.197 milioni).