Mediobanca – Fari accesi sulla governance in attesa delle prossime mosse di Del Vecchio

La decisione comunicata da Banca Mediolanum di non considerare più strategica la quota (il 3,28%) detenuta nel capitale di Mediobanca ha acceso il faro del mercato sugli equilibri dell’azionariato dell’istituto.

Il focus degli operatori è rivolto alle prossime mosse di Leonardo Del Vecchio, primo socio di Mediobanca con il 9,9% e che secondo rumor potrebbe chiedere l’autorizzazione alla Vigilanza a salire oltre il 10 per cento.

Lo stesso Ad di Banca Mediolanum, Massimo Doris, ha spiegato che la scelta su un’eventuale cessione o meno della partecipazione dipenderà dall’evoluzione dei pesi nel libro soci e, nel caso in cui effettivamente Del Vecchio decidesse di salire ancora, bisognerebbe capire che tipo di strategie avrebbe in mente per Mediobanca.

Secondo il Sole 24Ore, Del Vecchio avrebbe incontrato nelle scorse settimane lo stesso Doris e il padre Ennio, non nascondendo l’intenzione di salire ancora nell’istituto guidato da Alberto Nagel. Banca Mediolanum detiene la posizione di primo socio del patto di consultazione che raggruppa il 12,5% del capitale di Mediobanca.

Lo stesso Nagel, sempre secondo il quotidiano, avrebbe incontrato il fondatore di Luxottica per illustrargli il piano presentato lo scorso 11 novembre 2019. Un meeting nel quale Del Vecchio avrebbe rimarcato l’apprezzamento al documento manifestato nei giorni successivi alla presentazione del piano, anche se prima dell’evento aveva espresso qualche critica sulla strategia della banca.

Non bisogna poi dimenticare che il prossimo ottobre scadrà il mandato dell’attuale cda e dei vertici di Mediobanca, con il board che può presentare una propria lista per il rinnovo, che secondo rumor sarà all’insegna della continuità.

Secondo indiscrezioni, Del Vecchio avrebbe incontrato anche Philippe Donnet, Group Ceo di Generali (di cui è azionista con il 4,86% e con Mediobanca che ne detiene il 13%) per fornire rassicurazioni.