Mercati – Previsto avvio negativo su crescenti timori effetti coronavirus

Le borse europee dovrebbero iniziare la seduta in territorio negativo, mentre aumentano le preoccupazioni legate all’impatto del virus cinese sulla seconda economia mondiale.

Chiusura poco mossa ieri a Wall Street, nonostante alcune trimestrali positive e dopo la riunione della Federal Reserve. Lo S&P 500 ha perso lo 0,1%, il Dow Jones ha chiuso sostanzialmente invariato e il Nasdaq è salito dello 0,1 per cento.

In rosso stamane i mercati asiatici, con Tokyo che ha ceduto l’1,7%, mentre Hong Kong arretra di oltre due punti percentuale. Ancora chiusa Shanghai per le festività del Capodanno Lunare.

Continua a crescere il numero delle vittime del coronovirus con 170 morti confermati e oltre 7.700 casi, spingendo l’Organizzazione Mondiale della Sanità a convocare oggi una riunione per decretare se si tratta di un’emergenza globale.

Intanto diverse società hanno sospeso temporaneamente le proprie attività in Cina nel tentativo di frenare la diffusione dell’epidemia, mentre gli economisti hanno cominciato a rivedere le previsioni sulla crescita.

Il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che lo scoppio del coronavirus colpirà probabilmente l’economia cinese e potrebbe diffondersi anche agli altri paesi, anche se è ancora presto per valutare gli effetti sugli Usa.

Il tutto dopo che il Fomc ha lasciato invariata la propria politica monetaria, sottolineando però di non essere soddisfatto di un’inflazione costantemente al di sotto del target del 2% e avvisando che la forza dei consumi privati si sta leggermente affievolendo rispetto al trimestre precedente.

Sempre in tema banche centrali, in programma oggi il meeting della Bank of England tra le crescenti speculazioni di un imminente taglio dei tassi di interesse dopo i recenti commenti dovish da parte di alcuni membri del board, alla vigilia dell’inizio della fase uno della Brexit.

Sul fronte macro, infine, l’agenda di oggi prevede i dati sulla disoccupazione in Italia, Germania ed Eurozona e la lettura preliminare dell’inflazione tedesca a gennaio. Nel pomeriggio in Usa, invece, focus soprattutto sulla stima del Pil del quarto trimestre, oltre che sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.