De’Longhi ha fornito alcune informazioni rilevanti su come il Gruppo sta affrontando l’evoluzione della situazione relativa all’epidemia del Coronavirus.
Come si legge in una nota, la società ha applicato delle linee guide fornite dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), dal governo cinese, dal governo della RAS di Hong Kong, dal governo italiano e dalle altre autorità competenti sui comportamenti raccomandati a tutti i dipendenti che lavorano in Cina e Hong Kong o che viaggiano per affari da / verso Cina e Hong Kong.
De’Longhi non ha una presenza industriale nell’area di Wuhan, poiché gli impianti di produzione esistenti in Cina si trovano nella regione di Dongguan e nella prefettura di Zhongshan, nella zona sud-orientale, vicino a Hong Kong.
Inoltre, il Gruppo ha uffici a Hong Kong e Shanghai, che svolgono attività amministrative e commerciali. Tenendo conto anche degli stabilimenti italiano e rumeno, la produzione totale del Gruppo è quasi equamente suddivisa tra Europa e Cina.
Al momento tutti gli stabilimenti cinesi sono chiusi per le festività del Capodanno cinese, ma seguendo le istruzioni delle autorità, la riapertura delle fabbriche verrà rinviata dal 3 al 10 febbraio.
Lo stock esistente di prodotti finiti e componentistica può comunque garantire il normale svolgimento dell’attività per i prossimi mesi.