UniCredit ha completato la cessione del 12% della banca turca Yapi, annunciata ieri. L’operazione è avvenuta tramite la procedura di accelerated bookbuilding, che ha portato alla vendita a investitori istituzionali di circa 100,7 miliardi di azioni ordinarie di Yapı ve Kredi Bankası, quotata alla Borsa di Istanbul, al prezzo di 2,88 lire turche per azione.
Il corrispettivo è pari a circa 440 milioni di euro sulla base del tasso di cambio EUR/TL alla data del 5 febbraio 2020. Il prezzo incorpora uno sconto del 4% rispetto al prezzo di chiusura di Yapi Kredi pre-annuncio. Il regolamento dell’offerta avverrà il 13 febbraio 2020.
Dopo l’operazione, UniCredit deterrà una partecipazione diretta pari a circa il 20% del capitale sociale della società.
L’operazione, che sarà contabilizzata nel primo trimestre 2020, genererà un impatto negativo sul conto economico consolidato pari a circa 0,82 miliardi di euro (sulla base dei valori al quarto trimestre 2019), derivante sia dalla differenza tra prezzo e valore di carico a cambi correnti, sia dalla componente relativa alle riserve valutative (inclusa la riserva oscillazione cambi, negativa per circa 0,85 miliardi di euro, che risulta tuttavia neutra ai fini del capitale primario di classe 1 in quanto già precedentemente rilevata).
L’impatto complessivo sul CET1 ratio consolidato di UniCredit nel primo trimestre 2020 derivante dalle cessioni delle quote di Yapi Kredi sin qui realizzate è atteso pari a circa +0,5 punti percentuali, assumendo il deconsolidamento regolamentare. Al proposito sono in corso interazioni con le autorità di supervisione regolamentare.
UniCredit ha concordato con i Joint Bookrunners un periodo di lock-up di 180 giorni, fatte salve le consuete eccezioni, per quanto riguarda le azioni Yapi Kredi residue che deterrà a seguito dell’offerta.