Intesa SP – Per Fideuram ISPB utile netto in crescita a 906 mln (massimo storico)

Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, società del gruppo Intesa Sanpaolo, ha chiuso il 2019 con masse pari 242,7 miliardi (+14% rispetto al 31 dicembre 2018).

Un andamento attribuibile sia alla performance di mercato, che ha inciso positivamente sui patrimoni per 18,7 miliardi, sia alla raccolta netta di 10,9 miliardi.

L’analisi per aggregati evidenzia che la componente gestita a fine 2019 si è attestata a 165,4 miliardi (+13% su base annua). Le masse amministrate in regime di consulenza a pagamento ammontavano a 38,9 miliardi (+7 a/a).

Nel 2019 l’attività commerciale ha registrato una raccolta netta di 10,9 miliardi (10,2 miliardi nel 2018). Se nel computo dei 12 mesi i flussi netti hanno visto prevalere la componente di risparmio amministrato (6,3 miliardi), la raccolta netta di risparmio gestito ha evidenziato una forte accelerazione negli ultimi mesi dell’anno attestandosi a 4,6 miliardi, in significativa crescita (+28%) rispetto all’anno precedente.

Al 31 dicembre 2019 il numero complessivo dei private banker delle reti risultava pari a 5.834, con un portafoglio medio pro-capite pari a circa 42 milioni (36 milioni di inizio anno).

Il conto economico 2019 ha messo in luce un utile netto di 906 milioni (+9%), nuovo massimo storico.

Le commissioni nette sono risultate pari a 1.747 milioni (+3% a/a). Le commissioni nette ricorrenti, componente predominante (circa il 92%) del margine commissionale, si sono fissate a 1.606 milioni (in linea con il 2018). L’effetto positivo riveniente dalla crescita delle masse medie di risparmio gestito (156,6 miliardi, +3%) è stato interamente compensato da un product mix leggermente meno favorevole.

Anche nel 2019 il margine commissionale ha beneficiato molto limitatamente (31 milioni) del contributo riveniente da commissioni di performance.

Il margine di interesse è salito a 177 milioni (+14%), principalmente grazie alla crescita dei volumi medi investiti sui portafogli proprietari e al ribilanciamento delle scadenze sui depositi di tesoreria.

I costi operativi netti sono stati pari a 609 milioni (+3%), al cui interno le spese per il personale si sono attestate a 356 milioni (+2%), le altre spese amministrative a 198 milioni (+1%) e le rettifiche di valore nette su attività a 55 milioni (+8 milioni). Il cost/income ratio è sceso al 31% (32% a fine 2018).

I coefficienti patrimoniali si confermano ampiamente al di sopra dei livelli minimi richiesti dalla normativa. In particolare, al 31 dicembre 2019 il CET1 ratio è risultato pari al 19,2 per cento.

Paolo Molesini, Ad e Dg di Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking, ha dichiarato:
“I fondamentali economici e finanziari confermano, ancora una volta, le solide basi del nostro gruppo, orientato da tempo anche verso nuove direttrici di sviluppo, come i mercati privati, il business internazionale ed i nuovi strumenti di gestione”.