I ricavi consolidati preliminari dell’esercizio 2019 ammontano a 80,3 miliardi, in aumento su base annua del 6,1% rispetto a 75,7 miliardi del 2018.
Un andamento riconducibile principalmente al business Infrastrutture e Reti, in particolare grazie al contributo di Enel Distribuição São Paulo in Brasile e la sistemazione di partite regolatorie pregresse in Argentina.
A ciò si aggiunge la positiva dinamica del business Generazione Termoelettrica e Trading in Italia per le maggiori attività di trading e per gli effetti connessi all’applicazione delle recenti interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC).
L’Ebitda ordinario, che esclude gli effetti delle operazioni straordinarie, cifra in 17,9 miliardi, in crescita del 10,5%, superando anche il target previsto dal Piano Industriale 2020-22, fissato a 17,8 miliardi.
Un incremento principalmente attribuibile alla crescita del settore Infrastrutture e Reti in America Latina, grazie al contributo di Enel Distribuição São Paulo e al migliore quadro regolatorio e tariffario in Brasile e in Argentina.
A ciò si aggiunge il contributo di Generazione Termoelettrica e Trading connessa alle attività in Spagna e America Latina.
In particolare, in Spagna l’incremento è dovuto alla maggiore produzione di energia da fonte nucleare e agli effetti connessi alla sospensione dell’applicazione di alcune imposte sulla produzione di energia elettrica da fonte convenzionale. In America Latina il business ha beneficiato dei migliori margini realizzati dalla centrale di Fortaleza in Brasile e di un indennizzo per recesso anticipato su un contratto di fornitura di energia elettrica in Cile.
E’ cresciuto anche il margine relativo ai Mercati Finali, in seguito all’acquisto di Enel Distribuição São Paulo e allo sviluppo del mercato libero in Italia, i cui effetti sono stati solo parzialmente compensati dalla riduzione riscontrata nel mercato regolato.
L’Ebitda, che include gli effetti delle operazioni straordinarie, è pari a 17,7 miliardi (+8,6% a/a), sostanzialmente in linea con l’andamento dell’Ebitda ordinario.
L’indebitamento finanziario netto si esprime in 45,2 miliardi, in aumento di circa 4 miliardi rispetto a fine dicembre 2018. Il maggiore fabbisogno è dovuto principalmente ai maggiori investimenti del periodo, alla prima applicazione del IFRS 16, all’acquisizione di alcune società dalla joint venture EGPNA REP e al pagamento di dividendi.
I risultati consolidati definitivi saranno esaminati e approvati dal Cda il prossimo 19 marzo, insieme alla proposta di destinazione degli utili.