Nel pomeriggio le principali borse del Vecchio Continente viaggiano in territorio negativo, ad eccezione di Milano che intorno alle ore 16:00 sale dello 0,2% in area 24.523 punti.
Il Cac 40 di Parigi cede lo 0,5%, il Ftse 100 di Londra lo 0,4%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,3% e il Dax di Francoforte lo 0,3 per cento.
Nel frattempo, oltreoceano i maggiori indici di Wall Street si muovono cauti, con il Nasdaq in rialzo dello 0,1% mentre il Dow Jones e lo S&P500 restano invariati.
I mercati sono ora intenzionati a valutare con maggiore attenzione le ricadute dell’epidemia del coronavirus cinese sull’economia globale che con oltre 40.000 contagiati e più di 900 decessi ha superato le vittime della Sars nel 2003.
Un impatto economico che dovrebbe essere mitigato anche dagli aggiustamenti economici annunciati dal presidente cinese Xi Jinping, che ha sottolineato l’impegno del paese nel raggiungimento degli obiettivi economici e sociali per l’anno.
Ricordiamo in merito la diffusione in mattinata dell’inflazione cinese a gennaio, che ha toccato il livello più alto degli ultimi otto anni, segnando un incremento del 5,4% su base annua rispetto al +4,5% di dicembre e al di sopra del +4,9% previsto dal consensus.
Sempre per quanto riguarda il fronte macro, l’Istat ha reso noto che a dicembre 2019 la produzione industriale è scesa del 2,7% su base mensile (consensus -0,6%) dopo il +0,1% di novembre. Su base annua, l’indice corretto degli effetti di calendario, mostra un calo del 4,3% (consensus -0,4%) dopo il -0,8% di novembre rivisto dal precedente -0,6%.
Sul mercato delle valute, il biglietto verde torna a guadagnare terreno sull’euro portando il cambio in area 1,0928 (Eur/Usd), dopo i guadagni di venerdì in scia all’aumento sopra le attese dei non farm payroll di gennaio.
Salgono le quotazioni dell’oro a 1.576,95 dollari l’oncia, mentre i prezzi del greggio scivolano con il Brent e il Wti rispettivamente a 53,74 dollari al barile (-1,3%) e 49,88 dollari al barile (-0,9%).
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta allo 0,95% con il relativo spread verso il Bund tedesco in aumento a 139 punti.
Tornando a Piazza Affari, denaro su Exor in testa (+4,7%) dopo aver confermato ieri di essere in trattative esclusive con la compagnia francese Covea per la possibile vendita della controllata di riassicurazione Partner Re.
Acquisti anche su Nexi (+3,2%) e Prysmian (+2,5%). In coda FCA (-1,5%).