Banca Popolare di Sondrio ha archiviato il quarto trimestre 2019 con un margine di intermediazione pari a 227,6 milioni (-7,5% a/a), al cui interno il margine di interesse è sceso a 119,8 milioni (-12,3% su base annua) e le commissione nette sono salite a 92,2 milioni (+5,2% rispetto al periodo di confronto). L’utile netto è stato pari a 14,3 milioni (32,3 milioni nel quarto trimestre 2018).
Il quarto trimestre 2019 di Banca Popolare di Sondrio ha messo in luce una riduzione del margine di intermediazione con una dinamica contrapposta dei ricavi core.
A questo si è accompagnato una crescita dei costi operativi e una diminuzione delle rettifiche su crediti; dinamiche che hanno portato a un calo dell’utile netto.
Il margine di intermediazione si è fissato a 227,6 milioni (-7,5% rispetto al periodo di confronto), al cui interno il margine di interesse è sceso a 119,8 milioni (-12,3% a/a) a causa del perdurare dei bassi tassi, dell’aumento del costo della raccolta e per gli impatti legati all’introduzione dell’Ifrs16, mentre le commissioni nette sono salite a 92,2 milioni (+5,2% su base annua), grazie alla crescita di quelle relative ai prodotti assicurativi.
I costi operativi sono cresciuti a 128,5 milioni (5,6% a/a), al cui interno le spese per il personale sono cresciute a 64,9 milioni (+7,2% su base annua), mentre gli altri costi sono aumentati a 63,6 milioni (+4,1% rispetto al quarto trimestre 2018).
Tali dinamiche hanno portato ad un risultato lordo di gestione pari a 99,1 milioni (-20,4% rispetto al periodo di confronto) e, dopo rettifiche su crediti scese a 85,3 milioni (-4,6% su base annua), il risultato netto di gestione si è fissato a 13,8 milioni (-60,6% a/a) e l’utile netto a 14,3 milioni (-55,9% rispetto al quarto trimestre 2018).