Nel 2019 il gruppo Moncler ha registrato ricavi pari a 1.627,7 milioni, in progresso del 13% a cambi costanti (+14,6% a cambi correnti) e superiori dello 0,6% rispetto ai 1.618 milioni del consensus. Nel solo quarto trimestre il fatturato è salito del 13% a cambi costanti (+16 a cambi correnti) nonostante eventi esterni abbiamo influito sulla performance di alcuni importanti mercati.
Dalla ripartizione per area geografica emerge la crescita a doppia cifra in tutti i mercati di riferimento del gruppo, con i ricavi dell’Asia e del resto del mondo, che pesano per il 43,9% del giro d’affari complessivo, saliti del 13% a 715,2 milioni (+16% a cambi correnti) spinti dal contributo di Cina, Giappone e Corea. Resta negativa la performance di Hong Kong influenzata dagli avvenimenti in corso da luglio e da un deciso calo di turisti.
Buon andamento anche in area EMEA, che ha inciso per il 28,5% sul fatturato totale, con vendite aumentate del 14% a 463,5 milioni, con la performance guidata da Regno Unito, Germania e Francia.
Salgono del 11% a 263,9 milioni le vendite realizzate nelle Americhe (+16% a cambi correnti), grazie alla performance in tutti i mercati e in tutti i canali distributivi, mentre in Italia l’incremento dei ricavi è stato del 10% a 185 milioni, grazie al contributo della rete di negozi retail e del canale digitale.
A livello di canale distributivo il retail, che ha pesato sul fatturato per il 77,2 per cento, ha conseguito ricavi aumentati del 13% (+16% a cambi correnti) a 1.256,9 milioni.
I ricavi dei negozi aperti da almeno 12 mesi sono aumentati del 7 per cento.
Il canale wholesale ha registrato ricavi pari a 370,8 milioni, in crescita del 10% (+11% a cambi correnti).
A fine 2019, la rete di negozi monomarca Moncler contava 209 punti vendita diretti (DOS), in aumento di 16 unità rispetto al 2018, di cui 10 negozi aperti nel quarto trimestre, e su 64 punti vendita wholesale (shop-in-shop) in aumento di 9 unità, di cui due aperti nel quarto trimestre.
L’Ebitda adjusted, al netto di costi non monetari relativi a piani di incentivazione azionaria, è aumentato del 14,9% a 574,8 milioni (+2,1% vs consensus). Includendo gli effetti IFRS 16 sarebbe stato pari a 692,3 milioni, con un aumento del 38,4 per cento.
L’Ebit adjusted è salito del 13,8% a 504,8 milioni (+1% vs consensus), in presenza di ammortamenti cresciuti del del 23,9 per cento.
Su base adjusted, l’Ebitda margin e l’Ebit margin sono rimasti sostanzialmente stabili al 35,3% e al 31 per cento.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto aumentato dell’8,7% a 361,5 milioni e superiore dell’1,5% rispetto al consensus. Normalizzando i benefici fiscali derivanti dal patent box la crescita è stata del 16 per cento.
Con l’applicazione del principio Ifrs 16 l’utile netto di gruppo è stato pari a 358,7 milioni (+7,9% a/a).
Sul fronte patrimoniale la liquidità netta si è attestata a 662,6 milioni, in aumento di 212,5 milioni rispetto a fine 2018. Includendo l’impatto Ifrs 16 la liquidità netta è stata pari a 23,4 milioni.
Il Cda proporrà ai soci il pagamento di un dividendo di 0,55 euro (0,40 euro nel 2019), che verrà posto in pagamento il 20 maggio 2020 (data stacco cedola il 18 maggio 2020 e record date 19 maggio 2020).
La società segnala che considerata la gravità e la durata dell’attuale situazione legata all’epidemia di coronavirus, è difficile oggi fare previsioni sugli impatti nell’esercizio 2020.
Al fine di proteggere il gruppo e mitigare possibili effetti negativi sui conti, il management ha intrapreso alcune azioni, per rinviare alcuni progetti e investimenti mantenendo solo quelli essenziali per continuare a rafforzare il brand.
I vertici aziendali confermano che la strategia, anche per il 2020, sarà fondata sulle seguenti linee: rafforzamento del brand, sviluppo sostenibile del business, attenta espansione della gamma prodotti, sviluppo internazionale e consolidamento dei mercati core, diffusione di una forte cultura digitale e focus sul consumatore in ottica di omnicanalità.
