Sabaf ha chiuso il 2019 con ricavi in crescita del 3,5% a 156 milioni, beneficiando soprattutto della variazione di perimetro che ha più che compensato una dinamica organica sfavorevole (-8,9% a parità di area di consolidamento).
In calo i margini operativi per effetto dei minori volumi. L’Ebitda ha segnato un -9,8% a 27 milioni con un’incidenza sul fatturato al 17,3% (-260 punti base), mentre l’Ebit è diminuito del 27,7% a 11,9 milioni con un ros al 7,6% (-330 punti base) complici anche i maggiori ammortamenti.
Il periodo si è chiuso con un calo dell’utile netto del 34,1% a 10,3 milioni, complice il peggioramento della gestione finanziaria (soprattutto per effetto di perdite su cambi per 1,4 milioni rispetto a utili per 5,4 milioni nel 2018) in parte compensati da un beneficio fiscale per 0,8 milioni (imposte per 5,2 milioni nel 2018).
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è diminuito a 55,1 milioni rispetto ai 53,5 milioni al 31 dicembre 2018.
Il free cash flow, che ha beneficiato della riduzione del capitale circolante netto è stato positivo per 28,9 milioni di euro (14,3 milioni di euro nel 2018), beneficiando della riduzione del capitale circolante netto per 16,3 milioni per effetto dei minori livelli di attività e degli interventi strutturali sulla logistica interna, che hanno consentito di ridurre significativamente le scorte dei prodotti in corso di lavorazione.