Banca Ifis ha chiuso il quarto trimestre 2019 con un margine di intermediazione pari a 167,1 milioni (-3,4% rispetto al periodo di confronto), mentre l’utile netto si è fissato a 39,1 milioni (-32,2% rispetto al quarto trimestre 2018).
Il quarto trimestre 2019 di Banca Ifis ha evidenziato un calo di ricavi e margini rispetto allo stesso periodo del 2018, principalmente per effetto del fisiologico e atteso decremento del reversal della PPA, contabilizzato a partire da dopo l’acquisizione di Interbanca avvenuta a fine 2016.
Il margine di intermediazione si è fissato a 167,1 milioni (-3,4% a/a), al cui interno il settore imprese ha riportato un margine di intermediazione pari a 85,9 milioni (-8,5% rispetto al quarto trimestre 2018, in relazione al già citato minor contributo del reversal della PPA), mentre la divisione Npl ha registrato un margine di intermediazione pari a 83,5 milioni (+9,9% su base annua), beneficiando anche dell’apporto legato al consolidamento di Fbs.
Il margine di interesse si è fissato a 134,2 milioni (-4,1% a/a), mentre le commissioni nette sono cresciute a 25,3 milioni (+3,4% rispetto al periodo di confronto).
I costi operativi sono saliti a 81,3 milioni (+20% su base annua). Le spese per il personale sono aumentate a 34,3 milioni (+21,1% rispetto al quarto trimestre 2018) per la crescita dei dipendenti dopo l’entrata nel perimetro di Fbs, mentre gli altri costi sono saliti a 47,1 milioni (+19,3% rispetto al periodo di confronto), sempre per l’ampliamento del perimetro.
Tali dinamiche che hanno portato a un risultato lordo di gestione pari a 85,8 milioni (-18,5% rispetto al quarto trimestre 2018) e, dopo rettifiche su crediti cresciute a 38,2 milioni (+22,4% rispetto al periodo di confronto), il risultato netto di gestione si è fissato a 47,6 milioni (-35,7% a/a) e l’utile netto a 39,1 milioni (32,2% su base annua).