Sulla scia della pubblicazione dei positivi risultati del 4° trimestre del 2019, le quotazioni dell’istituto guidato da Victor Massiah hanno effettuato uno scatto rialzista (4 sedute consecutive concluse con il segno più, compresa quella odierna) che ha consentito di lasciarsi alle spalle l’ampia fase laterale avviata a metà ottobre.
Il conseguente miglioramento del quadro grafico di lungo/medio e breve periodo potrebbe così spingere i corsi delle azioni Ubi Banca verso la successiva barriera individuabile a 3,394 euro, nonostante l’ipercomprato di alcuni oscillatori tecnici (Rsi a 14 sedute). Nel caso di rottura al rialzo di questo livello, le quotazioni dei titoli della banca bresciana-bergamasca potrebbero poi ulteriormente accelerare verso la resistenza statica posizionata a 3,499 euro. L’eventuale superamento, confermato in chiusura di seduta, di questa barriera potrebbe, infine, permettere ai corsi delle azioni Ubi Banca di mettere nel mirino un primo obiettivo rialzista individuabile a 3,588 euro, al di sopra del quale il successivo target è posizionabile a quota 3,642 euro, cioè un livello visto nel settembre del 2018.
Eventuali prese di beneficio, al contrario, potrebbero spingere le quotazioni dei titoli del gruppo bancario lombardo verso un primo supporto statico posizionato a 3,29 euro senza destare alcuna particolare preoccupazione in quanto si tratterebbe un movimento necessario per iniziare a scaricare il sopracitato eccesso d’ipercomprato. Qualche campanello d’allarme, in un’ottica di breve termine, per i corsi delle azioni Ubi Banca potrebbe eventualmente scattare nel caso di cedimento del successivo supporto statico individuabile a 3,218 euro in quanto l’incremento della pressione dei venditori potrebbe facilitare una discesa fino al successivo livello posizionato a 3,124 euro. In questo scenario negativo, le quotazioni dei titoli dell’istituto creditizio in esame potrebbero avere come obiettivo il ritorno a 3,01 euro.
La performance dei titoli Ubi Banca da inizio anno è pari a +14,7% (+15% nell’intero 2019) e il target price medio sulla base dei contributi dei 16 analisti rilevati da Bloomberg è pari a 3,31 euro, con un potenziale ribassista dello 0,9 per cento.
Quotazione di riferimento: 3,34 euro
+10,5% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 3,691 euro;
+7,4% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 3,588 euro;
+4,8% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 3,499 euro;
+1,6% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 3,394 euro;
-1,5% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 3,29 euro;
-3,7% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 3,218 euro;
-6,5% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 3,124 euro;
-9,9% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 3,01 euro.