Nel pomeriggio le principali piazze del Vecchio Continente hanno ridotto le perdite mattutine, con il Ftse Mib di Milano che ha invertito la rotta sul finale e chiuso gli scambi a 24.982 punti (+0,1%).
Il Ftse 100 di Londra ha lasciato sul terreno l’1,1%, l’Ibex35 di Madrid lo 0,4%, il Cac40 di Parigi lo 0,2% mentre il Dax30 di Francoforte ha terminato le contrattazioni sulla parità.
Nel frattempo, intorno alle ore 18:00, Wall Street si muove in frazionale ribasso con il Dow Jones a -0,3%, lo S&P500 a -0,1% e il Nasdaq a -0,1 per cento.
Sullo sfondo, gli operatori continuano a monitorare la diffusione del coronavirus, con maggiori preoccupazioni dopo l’aggiornamento dei dati provenienti dalla Cina in seguito ad un cambiamento nelle metodologie di calcolo.
Una dinamica che ha fatto impennare il numero di contagiati, aggiungendo oltre 15.000 casi in un solo giorno e portando il computo totale a circa 60 mila, accantonando così l’ottimismo di ieri in merito ad un rallentamento dell’epidemia.
Per quanto riguarda i dati macro di giornata, in Germania l’indice dei prezzi al consumo ha segnato a gennaio un calo su base congiunturale dello 0,6% e un incremento su base annua del 1,7%. Entrambi i dati sono risultati in linea al consensus e alla rilevazione preliminare.
Negli Usa l’inflazione ha registrato un aumento mensile dello 0,1%, rispetto al +0,2% atteso dagli analisti e del 2,5% su base annua (+2,4% il consensus). Le richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione, invece, si sono attestate a 205 mila unità, rispetto alle 210 mila stimate.
Sul Forex, il biglietto verde arretra nel cambio verso il dollaro a 1,085 (Eur/Usd). In calo il dollaro verso la divisa giapponese a 109,81 (Usd/Jpy).
Tra le materie prime, l’oro raggiunge 1.578 dollari l’oncia, mentre il greggio inverte la rotta dopo le perdite della mattinata, con il Brent (+0,8%) a 56,23 dollari al barile e il Wti (+0,6%) a 51,47 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano si attesta allo 0,91% con il relativo spread verso il bund tedesco a 133 punti base. Intanto la Commissione europea ha ritoccato al ribasso la stima per il Pil italiano da +0,4% a +0,3% nel 2020 (peggiore in Europa) e da +0,7% a +0,6% nel 2021. Il dato del 2019 è stato rivisto da +0,1% a +0,2 per cento.
A Piazza Affari, Nexi chiude in testa a +4,5%. Denaro anche su Telecom Italia (+3,6%) in scia al possibile accordo con KKR per rilevare Open Fiber e per un investimento con una quota di minoranza nella rete fissa di Telecom. Arretra Pirelli (-2,1%) anche in scia ad un downgrade di Banca Imi.