Utility – A gennaio 2020 output elettrico -6,6% su base annua

A gennaio 2020, secondo le rilevazioni di Terna, la domanda di elettricità in Italia è stata di 27,5 miliardi di kWh, in calo del 4% rispetto allo stesso mese del 2019.

Un risultato ottenuto con un giorno lavorativo in meno (21 vs 22) e con una temperatura media mensile superiore di 1,7°C rispetto a gennaio 2019. Il dato destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura porta la variazione a -2,9%.

A livello territoriale la variazione tendenziale di gennaio 2020 è risultata ovunque negativa: -3,5% al Nord, -4,7% al Centro e -4,6% al Sud.

In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura dell’energia elettrica richiesta a gennaio 2020 ha fatto registrare un +0,4% rispetto a dicembre 2019. Tale risultato porta il profilo del trend su un andamento stazionario.

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 47,47 €/MWh nel mese in esame, in calo del 29,8% rispetto a gennaio 2019 (67,65 €/MWh).

Nel mese in esame la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’87,9% con produzione nazionale e per la quota restante (12,1%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (24,3 miliardi di kWh) è diminuita del 6,6% su base annua. In crescita le fonti di produzione idrica (+21,9%) e fotovoltaica (+18,1%). In calo invece le fonti di produzione geotermica (-1,4%), termica (-9,9%) ed eolica (-26,3%).

La potenza massima (c.d. punta di potenza) richiesta a gennaio scorso è stata pari a 51.554 MW registrata mercoledì 22 gennaio tra le ore 11 e le ore 12, inferiore del 3,7% rispetto al valore registrato alla punta di gennaio 2019.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a gennaio 2020 sono negativi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, che hanno risentito del calo della produzione termoelettrica (-9,9%) ed eolica (-26,3%), che non sono state compensate dal maggior output idroelettrico (+21,9%) e fotovoltaico (+18,1%).

I dati in esame sono negativi anche per realtà come Erg (esposta anche all’idroelettrico), Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica (-26,3%).