Nel 2019 in Europa sono stati installati 15,4 GW di nuova energia eolica, in aumento del 27% rispetto al 2018 (12,1 GW) ma in calo del 10% rispetto al record del 2017 (17,1 GW). E’ quanto emerge dall’ultimo studio di WindEurope.
Nel dettaglio, tre quarti della nuova capacità installata è stata onshore (11,8 GW), mentre il restante quarto offshore (3,6 GW). Così ora il Vecchio Continente può contare su 205 GW di energia eolica, di cui 183 GW onshore e 22 GW offshore.
Nell’anno l’eolico ha generato complessivamente 417 TWh, pari al 15% della domanda di elettricità dell’Eurozona a 28 membri (dato non disponibile per tutti i paesi europei).
Dal lato geografico la medaglia d’oro va al Regno Unito, che ha installato nuovi parchi eolici sia onshore che offshore per 2,4 GW (pari al 16% del totale delle nuove installazioni in Europa), seguito da Spagna (2,3 GW, tutto onshore), Germania (2,2 GW, sia onshore che offshore), Svezia (1,6 GW, tutto onshore) e Francia (1,3 GW tutto onshore).
Da segnalare il terzo posto della Germania che, dopo essere stata a lungo il motore dell’industria eolica in Europa, ha rallentato il ritmo. L’anno scorso infatti ha installato solo 1,1 GW di eolico onshore, il più basso dal 2000. Non solo, ha anche annunciato pochissimi nuovi investimenti, indicando che l’anno prossimo non sarà migliore.
Le cifre ridotte delle installazioni tedesche sono state parzialmente compensate da altri paesi. La Spagna, ad esempio, ha raggiunto il più alto tasso di installazione a partire dal 2009. 2019 da record anche per la Svezia.
In Francia, poi, condizioni meteorologiche sfavorevoli e ritardi amministrativi hanno rallentato la costruzione di nuovi parchi eolici. Tuttavia l’industria è pronta a mantenere il ritmo stabilito nel piano energetico nazionale.
Di contro, sono calati i nuovi investimenti in parchi eolici. Secondo WindEurope, in tutta Europa la cifra ha raggiunto i 19 miliardi, in contrazione del 24% rispetto a 24,9 miliardi del 2018. Lo scorso anno 11,5 GW di nuovi progetti eolici hanno raggiunto la decisione finale di investimento (FID), di cui 10,1 GW onshore e 1,4 GW offshore.
Complessivamente, un 2019 positivo ma se da un lato l’eolico ha coperto il 15% della domanda elettrica dell’Unione, dall’altro tuttavia “l’Europa non sta costruendo nuovi parchi eolici sufficienti per raggiungere l’obiettivo dell’UE, che dovrebbe essere la metà dell’elettricità europea entro il 2050″, ha commentato Giles Dickson, CEO di WindEurope.
Inoltre “la neutralità climatica e il Green Deal richiedono all’Europa di installare ogni anno oltre il doppio di nuova energia eolica rispetto a quella del 2019”, ha aggiunto Dickson, che ha sottolineato anche che la crescita debba provenire sia dall’offshore che dall’onshore.
Obiettivi ambiziosi che richiedono “un nuovo approccio alla pianificazione e alla concessione e continui investimenti nelle reti elettriche”, in un contesto in cui i Piani Nazionali per l’Energia e il Clima al 2030 hanno un ruolo cruciale.